Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics Pagelle Celtics, Gara 3: Brown, Tatum e Smart sopra quota 20 punti e Boston torna in vantaggio

Pagelle Celtics, Gara 3: Brown, Tatum e Smart sopra quota 20 punti e Boston torna in vantaggio

di Giovanni Oriolo

Con la sfida sul 1-1 Gara 3 tra Cetlics e Warriors diventa lo spartiacque delle Finals NBA. Lo scenario al TD Garden è quello delle grandi occasioni. Il pubblico di casa è un fattore nella gara, grazie al quale Boston parte subito meglio mettendo 11 punti tra le squadre già nel primo quarto. Golden State torna in partita nel terzo quarto, fino al -4, ma negli ultimi 12 minuti deragliano e i Celtics vincono il match per 116 – 100. Ora la squadra californiana è con le spalle al muro e costretta a vincere Gara 4 tra 48 ore.

Le pagelle dei Boston Celtics in Gara 3

Marcus Smart, voto 8: Solito ottimo lavoro in entrambe le metà campo per il mastino dei Celtics. Dopo una Gara 2 molto deludente, in cui sbaglia molto soprattutto nella costruzione dell’azione. Stanotte in attacco gestisce bene il pallone, alternandosi con Brown e Tatum, e riesce a metter su 24 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 0 perse e 8/17 dal campo. Smart è bravo ad alternare ottimi tiri dal palleggio a triple sugli scarichi, dove si fa sempre trovare pronto (3/7). In crescita

Jason Tatum, voto 8: Leader e simbolo di questa squadra. Non è preciso al tiro stasera, ma batte un colpo nel momento chiave per dare una stoccata alla partita. Nel complesso chiude comunque con 26 punti, 6 rimbalzi e 9 assist, con Jason che comprende di non essere in serata al tiro e si dedica di più agli assist. Anima

Al Horford, voto 7.5: Il direttore d’orchestra non sbaglia nulla stasera e la melodia dei Celtics questa sera è fantastica. Horford è il veterano che ogni coach vorrebbe nella sua squadra. Il big man dei Celtics sa fare tutto e in Gara 3 lo fa vedere. 11 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata, 5/7 dal campo e tante altre cose fondamentali che non si possono leggere nei numeri. Colonna

Robert Williams, voto 8.5: Il prodotto di Texas A&M è un muro sotto canestro. Kerr è costretto a togliere Looney perché non riusciva a stare nella partita. Robert, invece, dentro gara e la serie c’è eccome, anche accoppiandosi con giocatori non pari ruolo, non va mai in difficoltà. 3 rubate e 4 stoppate sono numeri impressionanti, ma forse non bastano per spiegare l’impatto difensivo di Williams. Ah in attacco fa il suo con 8 punti, 10 rimbalzi (di cui 3 offensivi) e +21 di plus/minus. Insuperabile

Panchina

Grant Williams, voto 7: L’ex Tennesse è una certezza in uscita dalla panchina. A parte un paio di provocazioni di Green raccolte, sempre concentrato e sul pezzo. Non fai mai una giocata di troppo o non utile, il prototipo perfetto del role player fondamentale a questi livelli. Solido in difesa e funzionale in attacco con 10 punti e 5 rimbalzi (di cui 3 offensivi), non sembra alle prima Finals della sua carriera, né un giocatore al terzo anno. Solido

Payton Pritchard, voto 6.5: 3 punti (una sola tripla all’attivo), ma la serata di Pritchard non è da analizzare con il tabellino in mano. Nonostante i “soli” 1.85 cm di altezza, lotta e difende come un leone, limitando gente che gli da anche 10/15 cm. Lottatore

Il migliore

Jaylen Brown, voto 9: Per la scelta n.3 del draft del 2016, stasera è una di quelle sera in cui vedi una vasca da bagno al posto del canestro. Mette tiri da ogni posizione e da qualunque distanza. Gli lasciano un po di spazio dal perimetro e punisce con la tripla (come nella prima azione della gara),allora i Warriors lo marcano da vicino e lui finisce al ferro come se non ci fosse un domani. 27 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, ma soprattutto 50% da 3 (4/8), 56% dal campo (9/16) e 83% ai liberi (5/8), dire che questa volta i numeri dicono tutto. Una di quelle sere

Il peggiore

Derrick White, voto 6: Che nel complesso non fa neanche una gara orrenda, ma è senza dubbio quello che più soffre in fase difensiva. Se però a ciò si aggiunge una serata no al tiro (7 punti con 0/3 da oltre il perimetro) allora sei senza dubbio il peggiore di una squadra che ha giocato veramente benissimo. Però la sufficienza c’è e, stasera, essere il peggiore dei Celtics non vuole dire per forza aver fatto male. Salvato

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