“Contentino” o svolta per Jonathan Kuminga? Il giocatore dei Golden State Warriors aveva preso male la bocciatura di coach Steve Kerr nella partita contro i Denver Nuggets di tre giorni fa, e dopo un chiarimento con Kerr ha giocato 36 minuti nella vittoria contro i Detroit Pistons di venerdì, per 113-109.
Dopo la partita contro Denver, The Athletic aveva parlato di un Kuminga “disilluso” ormai circa le intenzioni di Kerr, e che avrebbe perso fiducia nella volontà dell’ambiente nei suoi confronti. Pubblicamente, il giocatore non si era lamentato, contro i Nuggets aveva però finito per guardare dalla panchina tutti gli ultimi 18 minuti di partita, con Dario Saric e il rookie Trayce Jackson-Davis in campo al suo posto.
Qualcosa deve essere successo comunque, perché Kerr e Kuminga hanno parlato dell’episodio come confermato da entrambi.
“La conversazione è stata molto positiva, penso si trattasse solo di capirsi meglio tra di noi. Io amo stare qui, e tra alti e bassi che capisco possano confondere qualcuno, io so che (Kerr, ndr) crede in me. Si trattava solo di comunicare di più e meglio tra di noi ma non c’è alcuna tensione. Ora lasciamoci tutto alle spalle e andiamo avanti. Io non mi sono mai lamentato del minutaggio“.
Coach Kerr ha parlato a propria volta di “decisioni difficili da prendere sera dopo sera” in merito alle rotazioni. “Kuminga è giovane, sta crescendo e sta migliorando, e infatti parte in quintetto base“. Fino a quando, e per quanto, lo dirà anche l’imminente rientro di Draymond Green che ha scontato la sua sospensione e tornerà ad allenarsi con la squadra.
Chi ha gradito poco che le frizioni tra Kerr e Kuminga siano diventate pubbliche è il leader della squadra, Stephen Curry. “In questa lega, la sfida più difficile è non dare vita a narrazioni e tenere questioni come queste tra giocatori e coach, o qualsiasi cosa sia (…) Kuminga fa bene a voler giocare di più, probabilmente ha ragione e anche di più. Bene che si siano parlati, ora si va in campo e si gioca, da professionisti“.