Nella notte che vede i Golden State Warriors vincere contro i Philadelphia 76ers, Joel Embiid si prende la scena nonostante la sconfitta della sua squadra. Il centro camerunense segna infatti 46 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, accompagnando questi dati con due rubate e una stoppata per il 112-120 finale.
A fine partita è proprio Draymond Green, giocatore dei Warriors, a spiegare come Embiid sia stato così tanto motivato nel giocare contro di loro.
Warriors, Green spiega perché Embiid fosse così motivato
Il numero 23 della squadra allenata da Steve Kerr ha proprio spiegato come Embiid fosse così motivato nel giocare a San Francisco: “Mi ha detto, ha detto, “sai perché ho giocato così stasera? Hai detto che Jokic era il giocatore più difficile da marcare nella NBA. Quindi, l’ho presa sul personale.” Così ti dico come Joel sia il ragazzo più difficile da difendere in campionato. Abbiamo cercato di tenerlo fuori equilibrio. Il modo in cui Looney ha combattuto, con la speranza che tu lo logori è quello che fa la differenza”.
Non solo la difesa, ma anche l’attacco ha funzionato molto bene per quanto riguarda i campioni NBA in carica. Jordan Poole ha segnato 19 dei suoi 33 punti nel quarto quarto, quando gli Warriors hanno recuperato uno svantaggio di 11 punti. Molto bene anche Stephen Curry che chiude a 29 punti, 8 in più di Klay Thompson. Giustamente, coach Kerr si dice molto felice del dato: “Ogni partita è importante, aldilà del risultato ma sapevamo che Steph era sulla buona strada per 38 minuti. Non sembrava stanco e ci ha detto che si sentiva bene, quindi siamo rimasti con lui”.
Con tutta la squadra al completo e con un Gary Payton II in procinto di tornare in campo, i Golden State Warriors sono pronti a consolidare ancora di più il piazzamento playoff. Il record è di 39-36, valevole per il sesto posto della Western Conference. Sappiamo bene però il potenziale della banda di Kerr ai playoffs. Che anche quest’anno arrivi il colpaccio?