I Golden State Warriors sapevano che il loro successo in questa stagione si sarebbe basato sulla capacità di Chris Paul di mettere da parte il suo ego e di accettare qualsiasi ruolo gli venisse assegnato.
Se il veterano non fosse stato in grado di accettare determinate condizioni, molti l’avrebbero considerata una trade destinata a fallire.
Tuttavia, con Draymond Green disponibile, CP3 ha reso semplice quella che avrebbe potuto essere una decisione impossibile per coach Steve Kerr.
Il playmaker ha detto che la sua prima esperienza da riserva è stata decisamente particolare e “diversa”, rispetto all’abitudinario ruolo da titolare. Ma, quando poi è entrato in campo, il resto non contava.
In quel momento, per lui c’era solo il basket.
“È ciò che devo fare per aiutare la squadra a vincere” sostiene. “Se devo partire dalla panchina, allora lo farò”.
Coach Kerr ha detto che utilizzerà il suo tradizionale quintetto base (formato da Green, Stephen Curry, Klay Thompson, Andrew Wiggins e Kevon Looney). Il che significa che partire dalla panchina sarà la normalità per Chris Paul.
Ma il coach è sicuro che CP3 continuerà ad avere il giusto impatto sulla squadra, indipendentemente dal modo in cui verrà utilizzato.
“Questo gruppo iniziale è stato il migliore della lega l’anno scorso, quindi abbiamo una grande quantità di dati che ci dicono che questi ragazzi sanno come giocare quando sono insieme” ha dichiarato Kerr. “Chris è così bravo nel migliorare gli altri. Quindi, che sia con i titolari o dalla panchina, avrà il giusto impatto sulla partita”.
Il 38enne è ancora alla ricerca del suo primo anello. E sapeva che per ottenerlo qualcosa sarebbe dovuto cambiare.
Così, dopo 1.365 partite (in cui è partito nel quintetto base) nella sua carriera NBA, il miglior assist-man della lega ha sacrificato il suo posto da titolare e si è messo volentieri in panchina.
Per il bene della sua squadra.
