Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Warriors ancora KO, tensione Curry-Kerr? “Voglio preservarlo”. “No, posso giocare di più”

Warriors ancora KO, tensione Curry-Kerr? “Voglio preservarlo”. “No, posso giocare di più”

di Michele Gibin
curry kerr

I Los Angeles Lakers hanno segnato 150 punti per battere gli Indiana Pacers 150-145 in casa e hanno fatto un altro passo verso la qualificazione ai play-in (almeno) e la tranquillità

Un Anthony Davis trascinatore ha segnato 36 punti con 16 rimbalzi, LeBron James ci ha aggiunto 26 punti con 10 assist e un redivivo Spencer Dinwiddie, lanciato al posto di D’Angelo Russell a riposo, ha chiuso con 26 punti e le giocate decisive nel quarto periodo. Una vittoria che consente ai Lakers di tenere 3 partite di vantaggio sugli Houston Rockets undicesimi, e che stanno rimontando e facendo la corsa sugli sfibrati Golden State Warriors.

Warriors che hanno perso per 114-110 al Target Center di Minnepolis contro i Twolves, bloccati dalle doppie doppie di Rudy Gobert e Naz Reid e ai 23 punti con 6 rimbalzi e 8 assist di Anthony Edwards. E bloccati anche dal logorio di Klay Thompson, Chris Paul, Draymond Green e Andrew Wiggins, che si muovono per il campo a velocità il doppio più lenta rispetto ai giocatori di Minnesota e li osservano segnare 68 punti nel secondo tempo e recuperare uno svantaggio in doppia cifra.

Steve Kerr limita Stephen Curry, che come contro Indiana due giorni prima non riesce a salvare i suoi, a soli 30 minuti e Steph non gradisce essere rimasto in panchina troppo a lungo, a suo dire, a inizio quarto periodo. Curry chiude con 31 punti e 9 su 21 dal campo, a 14 secondi dalla fine riesce a issare i suoi sul 111-110 Twolves ma Edwards dalla lunetta chiude i conti. La prima di 5 trasferte di fila per Golden State sfuma, i Rockets sono ora a una sola partita di distanza e col tie breaker a favore nel record intra-conference. E il 5 aprile c’è uno scontro diretto a Houston che potrebbe valere molto.

I miei minuti? Io voglio giocare sempre quanto il mio fisico mi consente, per cui si, sono rimasto un poco sorpreso di essere in panchina mentre (Minnesota, ndr) recuperava” ha detto Curry dopo la partita “Contro Indiana ho giocato tutto il quarto quarto e non ha funzionato, qui ne ho giocato la metà e non ha funzionato. Proviamo qualcos’altro” Quindi il messaggio a Kerr “Qui nessuno alza bandiera bianca, per cui se c’è da giocare tutti i minuti che servono, io ci sono…“.

Steve Kerr che ha difeso la sua scelta su Curry “Non possiamo sempre aspettare che lui ci trascini tutte le volte. Sono 15 anni che fa questo per la squadra. Non può giocare 35 minuti e non accetto che si dica che la differenza tra una sconfitta e una vittoria la differenza siano 30 o 32 minuti. Vogliamo provare a vincere le partite e anche a non spremerlo“. Che come dice il detto, assomiglia a volere “la botte piena e la moglie ubriaca” se si considera che senza Stephen Curry Golden State ha messo su un -10 di plus\minus, e un +6 con Steph in campo.

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