Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBrooklyn Nets Il bellissimo viaggio a Ovest dei Brooklyn Nets. Nash: “Stiamo dimostrando chi siamo”

Il bellissimo viaggio a Ovest dei Brooklyn Nets. Nash: “Stiamo dimostrando chi siamo”

di Michele Conti
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Nella testa dei Brooklyn Nets, anche dopo aver trovato la sesta vittoria consecutiva, c’è la gara contro i Detroit Pistons. Una sconfitta in doppia cifra al cospetto della peggior squadra della Eastern Conference. Allora, Kyrie Irving definì mediocre l’approccio alla partita e ciò che di conseguenza venne prodotto. “Dopo che ho detto quelle parole, ognuno di noi ha preso personalmente la questione, incluso me. Ci è servita come motivazione e da quel momento ognuno ha apportato uno sforzo maggiore e più energia.” Ad oggi, quelle dichiarazioni hanno sortito l’effetto aspirato, e momentaneamente generato uno spartiacque nella stagione dei Brooklyn Nets. Questa notte hanno chiuso un impeccabile viaggio ad Ovest. Le ultime tre gare hanno fatto registrare il successo contro tre delle prime quattro squadre della Conference opposta. Dopo Phoenix Suns e Lakers è arrivata la vittoria contro i Los Angeles Clippers.

Per la quarta gara consecutiva, Kevin Durant non è sceso in campo. Il suo recupero da un problema muscolare viene condotto con cautela, seppur stia procedendo verso un lavoro rafforzativo per avere una potenziale data di ritorno. In questa serie di cinque trasferte, James Harden è stato l’unico delle tre stelle a disputare ogni gara. Il suo contributo è sempre più totale e in tale frangente ha viaggiato a 29.2 punti di media, con 11.8 assist, 8.8 rimbalzi ed il 54% dal campo. I Brooklyn Nets ed i Los Angeles Clippers sono le due migliori potenze offensive nella lega, rispettivamente prima e seconda per efficienza. Nel corso della gara, i Brooklyn Nets arrivano a condurre con un vantaggio in doppia cifra in più di una occasione. Nei primi due minuti del quarto conclusivo, il divario tocca il suo massimo di 15 lunghezze.

Una chiamata arbitrale decide il finale di gara

Con un parziale di 9-1, i Los Angeles Clippers rendono la gara aperta a ogni tipo di finale. Il punteggio è in parità sul 108-108 dopo due punti di Kawhi Leonard. I Brooklyn Nets creano una situazione di isolamento per Kyrie Irving. Tanto la posizione, quanto la scelta di conclusione, ricordano il tiro decisivo in gara 7 delle NBA Finals del 2016. Questa volta il suo step-back laterale finisce sul ferro, ma DeAndre Jordan domina il pitturato e trova il tap-in vincente. Con 11 secondi rimanenti sul cronometro, i Los Angeles Clippers dispongono di tempo per costruire un tiro. Il disegno dalla rimessa permette a Kawhi Leonard di trovare una facile via di penetrazione al ferro, in quanto l’intero quintetto era composto di tiratori. Pur trovando due punti rapidi, viene fischiato un fallo in attacco a favore di James Harden. Una chiamata assai discussa a fine gara.

I due tiri liberi che ne conseguono decretano la vittoria dei Brooklyn Nets per 108-112. Il dato che per primo condanna i Los Angeles Clippers sono le palle perse. In totale sono 16 e comportano ben 27 punti per gli avversari. Inoltre, seppur l’esito sia stato determinato da giocate individuali dei principali duo di entrambe le squadre, l’impatto dell’apporto dei giocatori di contorno è stato altrettanto considerevole. Per i Los Angeles Clippers, Kawhi Leonard e Paul George hanno combinato per 63 punti. Ma solamente un compagno di squadra ha trovato la doppia cifra, ossia Ivica Zubac in uscita dalla panchina. Si tratta di una produzione non sufficiente, ancor più per una rotazione di 10 giocatori predisposta da Tyronn Lue. Infine, Paul George ha dovuto lasciare il campo negli ultimi 2 minuti e 30 secondi, a causa del regime di restrizione del minutaggio per il problema al piede.

I Brooklyn Nets trovano sempre più chimica

A fianco di Kyrie Irving e James Harden, che producono più della metà del fatturato offensivo in termini di punti e tiri dal campo, i Brooklyn Nets trovano altri tre giocatori in doppia cifra. Recentemente, Steve Nash ha optato per un quintetto piccolo. In questo modo, DeAndre Jordan agisce in uscita dalla panchina. Nella vittoria contro i Los Angeles Clippers, ha registrato una doppia-doppia da 13 punti ed 11 rimbalzi con 4 stoppate. In conseguenza delle numerose assenze, le rotazioni sono state accorciate a 8 giocatori, con i cinque titolari sopra i 34 minuti giocati. James Harden è il miglior realizzatore di squadra con 37 punti, a cui Kyrie Irving ne aggiunge 28. Quest’ultimo successo è una ulteriore conferma della tenuta dei Brooklyn Nets contro squadre con un record di vittorie sopra lo 0.500. Il tasso di vittorie al 75% è il primo nella lega.

Come riportato da Brian Lewis del NY Post, Steve Nash ha riconosciuto di trovarsi finalmente nella posizione di vedere la squadra come lui vorrebbe. “Se guardiamo indietro, vediamo l’ombra di chi siamo. Mentalmente, fisicamente, non giocavamo duro. Le ultime sei vittorie hanno messo in mostra chi siamo.” Finora, Kevin Durant, Kyrie Irving e James Harden hanno giocato solamente 7 gare assieme. Ciò che realmente è importante per i Brooklyn Nets è costruire fiducia, e trovare sinergia con ognuno degli altri singoli. La tenuta quando ognuno dei Big-Three è in campo non rappresenta nulla di nuovo da scoprire. Al contrario, il grado di resistenza quando è assente uno di loro, o due come in occasione della gara a Phoenix, è qualcosa che Steve Nash ha dovuto mettere alla prova. In questo viaggio ad Ovest, la scoperta è estremamente positiva.

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