Vasilije Micic è stato scambiato dagli Oklahoma City Thunder, franchigia con cui aveva firmato in estate, agli Charlotte Hornets poche ore prima trade deadline NBA dello scorso 8 febbraio. L’affare ha coinvolto Micic, insieme a Davis Bertans, Tre Mann e delle “draft compensation” sono state le contropartite inviate a Charlotte in cambio di Gordon Hayward.
Questo scambio sembra aver dato immediatamente i frutti desiderati da Micic. Nella sua prima uscita con la maglia degli Hornets, ha stabilito i massimi della sua carriera NBA per punti (18), assist (9) e minuti giocati (25), contribuendo a porre fine a una serie di 10 sconfitte per Charlotte con una vittoria per 115-106 contro i Memphis Grizzlies. Lui che arriva da una sfavillante carriera europea, che lo ha visto vincere il titolo di MVP nel 2021 e ha contribuito alle vittorie di EuroLeague dell’Anadolu Efes Istanbul nel 2021 e nel 2022.
Micic: “Sono venuto in NBA per mostrare chi sono”
Micic ha anche parlato delle motivazioni che lo hanno spinto a compiere il grande salto oltreoceano: “Sono venuto in NBA con uno scopo, non per essere solo un giocatore di una qualsiasi squadra. Sono qui per cercare di dimostrare chi sono in campo. Questo è l’obiettivo principale per me, e rimarrà l’obiettivo finché avrò un’opportunità in NBA. In questa situazione nuova, devo fare tanta esperienza.“.
Sull’esperienza a Oklahoma City: “L’esperienza a Oklahoma City è stata davvero utile. Naturalmente, non è stato facile gestire i minuti in campo e il ruolo, ma alla fine ero davvero consapevole di cosa mi circondava lì, e che ci fossero alcuni dei migliori giocatori perimetrali dell’intera NBA in quel momento.”.
Su come gestire il poco spazio a disposizione e sfruttarlo al meglio: “Provo solo a rimanere pronto, in forma, e continuerò così ovunque, ma sono davvero felice che le persone qui si siano accorte del mio potenziale. Cercherò di dimostrare che sono in grado di giocare a questo livello.”.
Sul ruolo di playmaker in NBA: “Nella NBA ci sono molti talenti individuali per la maggior parte delle squadre, ma se non hai così tanto potenziale individuale, devi trovare un modo per contribuire e aiutare la squadra. Credo sempre che il basket sia bello quando tutti giocano insieme. Non penso che siamo tutti come Steph Curry o Luka Doncic, chiunque sia al top del livello, ma questo non significa che non siamo in grado di giocare. Quindi, ci sono molti modi per giocare a basket, purché ci credi, purché ti aiuti reciprocamente, e uno dei modi è passare la palla. Ciò significa che possiamo trovare un modo per giocare insieme.”.