I Portland Trail Blazers privi di Damian Lillard, infortunato, affondano in casa per 114-83 contro i San Antonio Spurs, una sconfitta pesante e che fa “preoccupare” coach Chauncey Billups.
I Blazers (11-12), finora quasi imbattibili al Moda Center quanto incapaci di vincere fuori casa, concedono a San Antonio 68 punti nel solo primo tempo (68-47 all’intervallo) e nel quarto periodo gli Spurs dilagano, con 6 uomini in doppia cifra e 18 punti di Bryn Forbes, miglior realizzatore dei suoi.
Doug McDermott segna 16 punti al suo rientro in campo dopo alcuni problemi fisici, Dejounte Murray chiude con 15 punti e 13 rimbalzi. Per Portland invece si fa buio presto, Norman Powell rientra ma chiude con 3 su 13 dal campo, sotto canestro un Jusuf Nurkic troppo lento paga contro Jakob Poeltl e Keldon Johnson, Anfernee Simons parte in quintetto al posto di Lillard ma si fa male alla caviglia sinistra già nel primo quarto.
“Sono preoccupato” così coach Billups dopo la partita “La prima cosa che mi preoccupa, e che voglio vedere, è una squadra che lotta, che compete. E questo deve avvenire ogni sera, ma non sempre è così. Puro e semplice, ed è una cosa che mi preoccupa perché è successo anche in altre partite che abbiamo vinto“.
“E in questo caso può essere anche peggio, quando giochi male ma vinci e allora i ragazzi pensano che vada tutto bene e non ne trai alcuna lezione. Ed è una cosa che alla lunga ti fa male. Poi manca il tempo per allenarsi, alcuni giocatori sono fuori, e questo peggiora le cose“.
Damian Lillard resterà fuori per almeno 10 giorni per una tendinopatia al basso addome, Nassir Little è invece out per un infortunio alla caviglia destra. Senza Lillard, la squadra in mano a CJ McCollum affonda soprattutto in difesa, dove i Blazers pur con il cambio di allenatore non si schiodano dal 28esimo posto per defensive rating.
“Sono arrabbiato, non abbiamo fatto nulla di quello di cui avevamo parlato prima della partita“, ancora Billups “Dopo un quarto, gli Spurs avevano già 13 punti in transizione. Forse è colpa mia, devo fare un lavoro migliore per farmi capire dai ragazzi, non come penso di essere in grado“.