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NBA, Trae Young contro gli arbitri: “Si mangiano un sacco di falli”

di Michele Gibin
trae young

Anche Trae Young si lamenta del nuovo metro arbitrale adottato dai fischietti NBA in stagione, che sono stati istruiti a non premiare gli attaccanti che generano in maniera troppo evidente i contatti con i difensori.

Il primo a eccepire sul nuovo metro di giudizio era stato James Harden, star dei Brooklyn Nets, dopo la sconfitta contro gli Charlotte Hornets di domenica. Ora è toccato a Young, limitato a soli 15 punti con 6 su 17 al tiro (e 3 tiri liberi) nella sconfitta dei suoi Atlanta Hawks contro gli Washington Wizards per 122-111.

In 5 partite finora giocate, Young si è vito dimezzare i tiri liberi tentati a gara, dagli 8.7 della scorsa stagione ai 4.4 di questo inizio di 2021\22. Secondo la star di Atlanta però, nel tentativo di osservare le nuove direttive, gli arbitri “si stanno mangiando un sacco di fischi. Credo che si stiano solo adattando, imparando, non saprei. So solo che è frustrante, non dico di più per non essere multato, ma è frustrante“.

Contro Washington, gli Hawks hanno tentato soli 14 tiri liberi contro i 21 degli Wizards. John Collins ha chiuso con 28 punti e 15 su 18 al tiro ma senza andare in lunetta, per Young solo un 2 su 3 in 35 minuti di gioco. Atlanta ha perso nonostante il 54% dal campo, per Washington ben 4 giocatori oltre quota 20 punti segnati con Bradley Beal, Kentavious Caldwell-Pope, Montrezl Harrell (26 punti) e Kyle Kuzma, e quarta vittoria nelle prime cinque partite giocate nonostante le assenze di Daniel Gafford e Rui Hachimura.

Per portare “acqua al suo mulino”, nel post partita Trae Young ha voluto citare gli esempi delle partenze stentate di Harden e Damian Lillard. Secondo Young, il mutato atteggiamento arbitrale ne è tra le concause:” Voglio dire, Lillard non ha mai segnato 17 punti di media neppure da rookie, Devin Booker sta segnando 18 punti di media… il punto è, quando un giocatore attacca il canestro e va dritto, e un difensore lo tocca, resta un fallo, sia che usino le braccia o solo la parte bassa del corpo“.

Saltare verso i difensori o fermarsi per generare i contatti, su quello siamo d’accordo”, prosegue Young “Ci voleva un cambio, ma resta il fatto che alcuni di questi contatti sono dei falli, si rischia anche di farsi del male, soprattutto nel mio caso, un giocatore più piccolo della media contro difensori più grandi e grossi e che possono usare le mani e la forza per fermarmi“.

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