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Sterling Brown ferito alla faccia in un’aggressione a Miami. La NBA indaga

di Michele Conti
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Una ennesima disavventura per Sterling Brown, il quale ha riportato delle ferite facciali dopo essere stato assalito all’esterno di un locale a Miami. L’incidente è avvenuto nella serata di domenica, con gli Houston Rockets giunti in Florida per una sfida con i Miami Heat, alla quale il giocatore non ha preso parte per un problema al ginocchio. Secondo le prime indiscrezioni, Sterling Brown è stato colpito con una bottiglia, ed immediatamente trasferito in ospedale. In seguito, la franchigia ha comunicato che Sterling Brown non ha subito gravi danni e attendono un pieno recupero. La notizia ha sicuramente scosso l’ambiente interno, descritto poi dalle parole di Stephen Silas, riportate da ESPN. “Mi si spezza il cuore se penso a quanto accaduto. Perché ognuno tiene a lui (Sterling Brown, ndr) in maniera particolare, essendo insieme sin dal primo giorno. Ci sentiamo colpiti moralmente da questa storia. Ma siamo grati che starà bene.

Ora seguiranno delle indagini che la NBA intende condurre in prima persona, come annunciato da un suo portavoce. Sarà necessario raccogliere informazioni per ricostruire il corso degli eventi e capire se ci siano dei collegamenti tra Sterling Brown e l’aggressore, di cui non si è a conoscenza dell’identità. Prima di unirsi agli Houston Rockets, con i quali sta registrando il massimo in carriera in punti (8.2), rimbalzi (4.4) e percentuale al tiro da tre punti (42.3%), Sterling Brown ha trascorso i suoi primi tre anni nella lega ai Milwaukee Bucks.

L’arresto di Sterling Brown e la lotta giudiziaria

In tale contesto, Sterling Brown fu vittima di un grave episodio. Nel gennaio 2018, la polizia di Milwaukee lo arrestò con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il diverbio con gli ufficiali avvenne in un parcheggio, che sfociò in una scarica di taser contro il giocatore. A detta degli agenti, fu un provvedimento dovuto alla sua mancanza di collaborazione. Ma il giocatore ed i suoi legali fecero diffondere i fatti per rendere noto il comportamento prevaricatore e violento che gli agenti di polizia rivolgono agli uomini afroamericani. Da quel momento si scatenò una causa legale, nella quale Sterling Brown richiedeva una formale ammissione di colpa da parte del dipartimento della polizia di Milwaukee. Lo scorso 9 novembre, il tribunale ha poi dichiarato l’accordo per un risarcimento di 750.000 dollari a suo favore. Unito all’implementazione di cambiamenti all’interno del codice di comportamento degli agenti.

Forte del suo recente e difficile trascorso, Sterling Brown ha rafforzato il suo impegno sociale. Ancor più in seguito a fatti che hanno sconvolto il panorama americano. Proprio lui, assieme a George Hill, fu promotore della scelta dei Milwaukee Bucks di non scendere in campo per gara 5 dei passati playoffs contro gli Orlando Magic, come segno di protesta per l’omicidio di George Floyd. Inoltre, ha fatto parte della delegazione di giocatori NBA che sono stati ospiti in Vaticano da Papa Francesco per raccontare gli sforzi che l’intero movimento ha promosso e combinato alla pratica dello sport al fine di ottenere uguaglianza economica e sociale. Tuttora la mole di notizie su quanto accaduto a Miami non permette una ricostruzione dei fatti. Ma potrebbe rappresentare un episodio di ingiustizia che farà prendere parola a tanti colleghi di Sterling Brown, come è sempre stato finora.

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