Steph Curry e Grant Hill, stelle NBA di oggi e di ieri, reagiscono alle parole del presidente USA Donald Trump, che nel tentativo di legittimare il suo progetto-muro al confine tra Stati Uniti e Messico ha chiamato in causa Baltimora ed il suo distretto.
In una serie di tweet, Donald Trump allude al degrado della città e della zona definendole “pericolose, disgustose ed infestate dai ratti, e molto più degradate della zona di confine tra Messico e USA”, attaccando in seguito il democratico Elijah Cummings, senatore del settimo congresso distrettuale del Maryland e spesso critico nei confronti dell’amministrazione Trump.
Parole dure, a cui sono ovviamente seguite le ferme reazioni della controparte politica, del diretto interessato Cummings e di – tra gli altri – Stephen Curry e Grant Hill.
It’s completely unacceptable for the political leader of our country to denigrate a vibrant American City like Baltimore, and to viciously attack U.S. Representative Elijah Cummings a patriot and a hero. pic.twitter.com/TJdbST6Md9
— Mayor Bernard C. Jack Young (@mayorbcyoung) July 27, 2019
“Le parole di Trump sono da irresponsabile” L’ex stella di Detroit Pistons e Phoenix Suns Grant Hill ha dichiarato alla CNN “Ecco cosa ne pensa il presidente degli Stati Uniti di una delle sue città e di un segmento della sua popolazione. Per quanto m riguarda ho solo ottimi ricordi di Baltimora, i miei nonni vivevano lì e ci andavo ogni estate“.
Prosegue Hill: “La città di Baltimora ha passato anni difficili, come tanti centri urbani negli ultimi anni, ma le persone che vivono lì sono brave persone, i commenti di Trump mi hanno ferito“.
Baltimora, e specialmente l’area del porto della città, sono da anni una delle zone con il tasso di criminalità più elevato negli Stati Uniti. Nel 2015 la città si è attestata al secondo posto nella percentuale di omicidi su una popolazione di almeno 100mila abitanti (sono circa 600mila gli abitanti di Baltimora).
La reazione della città nei confronti delle dichiarazioni di Donald Trump non si è fatta attendere. Il sindaco Bernard C. Jack Young ed il Baltimore’s Sun hanno pubblicato una risposta al presidente, appoggiando il senatore Cummings e difendendo la città dagli attacchi citando alcuni dati economici in crescita e le eccellenze cittadine.
It's this kind of boldness that our country needs! Keep calling him out. I'm not from Baltimore- but I know countless people who are. Teammates, family, hardworking employees. All People that represent the best qualities of what it means to be American! & who want to live there!
— Stephen Curry (@StephenCurry30) July 27, 2019
Il due volte MVP e tre volte campione NBA Stephen Curry, già protagonista negli anni passati di una querelle a distanza col presidente Trump sulla mancata visita dei suoi Golden State Warriors alla Casa Bianca, ha ripreso le parole di Elijah Cummings che sempre attraverso la CNN ha definito razziste le dichiarazioni del miliardario newyorchese.
“Il nostro Paese ha bisogno di persone coraggiose (come Cummings, ndr)” Scrive Curry via Twitter “Continuiamo a replicare alle sue parole (di Trump, ndr)! Io non sono di Baltimora ma conosco tante persone che lo sono: compagni di squadra, famiglie, gente onesta e lavoratrice, persone che rappresentano tutto il buono dell’America oggi. E persone che soprattutto vogliono vivere lì“.