Allo scadere della trade deadline, i Golden State Warriors hanno formulato un accordo, assieme ai Philadelphia 76ers, per spedire Glenn Robinson III ed Alec Burks in Pennsylvania in cambio di una serie di scelte, nella speranza di ricavarne qualche futuro ed affidabile giocatore da rotazione.
Robinson III stava vivendo la migliore stagione della sua intera carriera, quest’ultima composta da sei anni di militanza a livello professionistico. Dopo aver vagabondato per anni tra Minnesota Timberwolves, gli stessi Sixers e gli Indiana Pacers, l’ala sembrava aver trovato una posizione di alto rilievo nella baia californiana.
A dimostrarlo sono le cifre prodotte fino ad ora che, tralasciando quei pochi incontri giocati al fianco di Joel Embiid e Ben Simmons, recitano: 12.9 punti di media a gara, 4.7 rimbalzi catturati, il 48.1% dal campo ed il 40.0% dalla lunga distanza, il tutto in 31.6 minuti di presenza sul parquet.
Ciascuno di questi numeri citati rappresenta un massimo in carriera per il ventiseienne, il quale ha vissuto un percorso piuttosto tortuoso all’interno della lega, ma è stato capace di essere paziente e di trarre vantaggio da ogni singola esperienza vissuta.
Nonostante un buon inizio di stagione da parte del giocatore, il front office Warriors non ha esitato a scambiare il nativo dell’Indiana altrove una volta che l’opportunità giusta si è presentata. Mossa di mercato decisamente poco condivisa dallo stesso Robinson, ora costretto ad inserirsi in un nuovo sistema di gioco, come quello di coach Brown, basato su differenti richieste da parte dell’allenatore.
Glenn Robinson III discute il suo scambio: “E’ parte di un business, devi abituarti”
Sono sette, ad oggi, gli incontri disputati da Glenn Robinson III in maglia Sixers. Le sue percentuali al tiro, specialmente per quanto riguarda quello da tre punti, sono diminuite d’efficienza, come sono diminuiti anche i minuti messi per lui a disposizione.
L’ala ha commentato così lo scambio che lo ha coinvolto nel mese di febbraio: “Può accadere di tutto. Il giorno prima fai parte di una squadra, mentre quello dopo devi salire rapidamente su un aereo che ti porti alla tua nuova destinazione. Poi, se hai una famiglia è tutto più difficile. Devi essere capace di liberare la mente da qualsiasi altra cosa che non riguardi il gioco, così da essere pronto per affrontare questo nuovo capitolo della tua vita“.
Per di più, il prodotto di Michigan è su un contratto biennale che prevede una player option per la prossima free agency. Quindi, il giocatore sarà libero di fare due scelte: o decidere di prolungare la sua permanenza in quel di Philadelphia, andando ad incassare all’incirca due milioni di dollari per la stagione 2020\21, oppure cercare un contratto più oneroso firmando un accordo con un’altra società.
“Sia io che Alec (Burks, ndr) stavamo vivendo una buona stagione per ottenere un contratto decente quest’estate. Essendo io un vero competitore, sono curioso di vedere cosa accadrà nei prossimi mesi, ma devo sempre tenere in mente che ho una famiglia da sfamare. Ad un certo punto della vita pensi anche a queste cose“, ha dichiarato Robinson in relazione alla sua situazione contrattuale.
Robinson, “Non conosco ancora il mio ruolo”, coach Brown replica
L’ala ex Indiana Pacers è ancora un po’ incerto sul ruolo che andrà a ricoprire nella rotazione di coach Brett Brown. Su carta, la sua figura dovrebbe essere simile a quella di un “3-and-D” ovvero quel tipo giocatore capace di portare solidità difensiva nella metà campo dei rimbalzi e delle stoppate, ed aggiungere sul lato offensivo un tiro da tre punti efficiente.
Nelle settore delle ali piccole, la rotazione dei Sixers presenta un solo giocatore capace di fare la differenza, ovvero Tobias Harris, perciò in fin dei conti il ruolo che verrà assegnato a Robinson non differirà poi così tanto, in termini di minuti, rispetto a quello svolto con la casacca di Golden State.
Inoltre, i recenti infortuni dei due punti di riferimento della franchigia (Simmons ed Embiid, ndr), libereranno più spazio ai giocatori che hanno bisogno di ritrovare fiducia in se stessi, ed in questa lista rientra sicuramente il ventiseienne.
Per porre un po’ di chiarezza su quali saranno i compiti da svolgere da qui fino al termine della stagione regolare, e successivamente ai playoffs, è subentrato il capo allenatore della franchigia tre volte campione NBA Brett Brown: “Ciò che ha detto Glenn non è vero. Comprendo che questo è l’anno in cui può strappare un contratto decente, ed è per questo motivo che ho fornito ad ognuno dei miei giocatori una lista di obiettivi che mi aspetto loro riescano a raggiungere“.
“So che è una brava persona. Sta solo cercando di capire quale sarà la prossima mossa da fare per garantirsi una buona situazione attorno“, ha aggiunto coach Brown in riferimento a Robinson.