Il lavoro svolto dalla NBA per rendere sicuro lo svolgimento dell’All-Star Game ha ripagato. Tenutosi ad Atlanta lo scorso 7 marzo, al termine dell’evento nessuno dei protagonisti ha riportato un esito positivo ai quotidiani test ai quali sono stati sottoposti, persino pochi minuti prima dell’inizio della gara. Le rigide regole prescritte con largo anticipo hanno permesso di poter gestire con cura e minimizzazione del rischio il problema rilevato a Joel Embiid e Ben Simmons. Il regime di tracciamento dei contatti predisposto dalla NBA è accurato ed ampio. Nella giornata di domenica, la lega ha comunicato l’avvenuto contatto con un barbiere della zona di Philadelphia, poi risultato positivo al Covid-19. Il meccanismo ha immediatamente fatto scattare l’ingresso dei due giocatori dei Philadelphia 76ers nella categoria di contatti a rischio.
Sino a quel momento, nessuno aveva avuto contatti interpersonali con altri giocatori. Dal momento che la NBA aveva fornito ad ogni invitato un mezzo di trasporto privato per raggiungere e lasciare Atlanta. Mentre la sessione di interviste con i media era programmata dall’interno della camera di ognuno. Quando la partita delle stelle era sul punto di iniziare, Joel Embiid e Ben Simmons hanno fatto ritorno a Philadelphia per svolgere i 7 giorni di quarantena previsti. Il primo, selezionato come centro titolare di Team Durant, avrebbe coronato la sua quarta apparizione in carriera. Per il suo compagno di squadra, membro del Team LeBron, quella di Atlanta è stata la terza convocazione consecutiva. Essendosi trattato di un episodio isolato, Doc Rivers ed il suo staff tecnico hanno partecipato alla guida di Team Durant.
La data del possibile rientro di Joel Embiid e Ben Simmons
Ora che i giocatori hanno fatto ritorno nei propri mercati, la NBA si appresta a portare a termine la seconda parte di stagione regolare. L’inizio è previsto per la notte italiana tra mercoledì 10 marzo e giovedì 11 marzo. Nel calendario messo a punto dalla lega, sono state inserite anche le gare posticipate a causa di situazioni legate ai contagi ed al tracciamento dei contatti. Per quanto riguarda i Philadelphia 76ers, Joel Embiid e Ben Simmons stanno ancora seguendo il periodo di isolamento, iniziato nella giornata di sabato 6 marzo. Come riferisce Tim Bontemps di ESPN, entrambi continuano a riportare esito negativo quotidianamente.
Una prima notizia positiva, che mette Doc Rivers nelle condizioni di poter avere nuovamente i suoi giocatori nelle migliori condizioni possibili. Ad oggi, è certa la loro assenza nella prima gara in trasferta a Chicago. Joel Embiid potrebbe rientrare nell’immediata sfida in back-to-back a Washington. Mentre Ben Simmons dovrà attendere la partita domenicale contro i San Antonio Spurs. Ogni ipotesi emerge considerando che entrambi continueranno a risultare negativi.
In questo frangente, la NBA ha istituito un regime di controllo ancora più attento. In quanto il ritorno da una pausa stagionale ha sempre generato una crescita nel numero dei contagi tra giocatori. Nella giornata di ieri, è circolata una indiscrezione riguardo il pericolo derivante da un movimento importante di atleti che hanno trascorso dei giorni a Miami. Anticipatamente, la NBA aveva vietato i viaggi internazionali, ma concesso quelli all’interno dello Stato. Seppur sotto controllo quotidiano attraverso i test ed evitando luoghi con assembramenti di oltre 15 persone.
Prima dell’All-Star break, i Philadelphia 76ers hanno centrato due vittorie consecutive e mantenuto il primo posto nella Eastern Conference (24-12). L’ultima contro gli Utah Jazz, dove Joel Embiid ha impresso ulteriormente il suo marchio nella corsa al premio di MVP con una prestazione dominante. La consistenza dei Philadelphia 76ers mostrata sinora ha messo in mostra la capacità di sopperire ad assenze rilevanti. Ed è inoltre migliorabile quel record di 8-9 nelle gare in trasferta. Perciò, è immediato un leggero banco di prova per le importanti ambizioni dei Philadelphia 76ers.