L’ex cestista Shawn Marion esprime il suo parere sulla sua carriera, sostenendo di meritare la prestigiosa nomina nella Hall Of Fame di Springfield, Massachussets. Nonostante ciò avanza dei dubbi sui criteri di selezione applicati dalla commissione della Hall Of Fame.
Il quarantaduenne ex Mavs e Suns ne ha parlato a Michael Lee di The Athletic: “Penso di aver lasciato il segno in questo sport. Ma le decisioni chi le prende? In base a cosa sono prese? Per i numeri da me lasciati in questa lega dovrei entrare di diritto nella cerchia dei grandi”. Sempre Marion “Perché non ci sono ancora? Cosa dovevo fare? la mia candidatura non dipende da me. E’ una questione politica”.
Il prodotto di UNLV è stato uno dei giocatori più forti usciti dal draft NBA 1999, scelto alla numero 9 del primo turno Marion si accasò al sole dell’Arizona dai Phoenix Suns. Da li il suo palmares parla chiaro: quattro apparizioni all’All Star Game, 2 volte quintetto All-NBA e un titolo nel 2011 con i Dallas Mavericks, una Olimpiade disputata nel 2004 ad Atene. Ciò nonostante il suo nome non compare nella lista della Hall Of Fame. Shawn Marion è l’unico giocatore nella storia NBA ad avere raggiunto almeno 17.000 punti, 10.000 rimbalzi, 1.500 palle rubate, 1000 stoppate e 500 tiri da tre punti.
Numeri molto convincenti, guardando anche allo stile di gioco della NBA sempre più incentrato su giocatori polivalenti, andando a incoraggiare la possibile candidatura di “The Matrix” nella Hall Of Fame. “E’ grazie al mio stile di gioco e alla mia versatilità se adesso nella NBA si gioca una certo tipo di pallacanestro. Vado fiero di essere stato il precursore della pallacanestro attuale, adesso molti giocatori cercano di diventare il giocatore che io sono stato per tutta la carriera”.
In 17 stagioni NBA, Shawn Marion ha vestito le maglie di Phoenix Suns, Dallas Mavericks, Miami Heat e brevemente Toronto Raptors e Cleveland Cavaliers, viaggiando ad una media di 15.2 punti e 8.7 rimbalzi di media in ben 1163 partite disputate.