Perdere contro i Brooklyn Nets rimaneggiati e senza Ben Simmons (sic), Nic Claxton, Dorian Finney-Smith e Noah Clowney, e dopo appena 23 minuti anche senza Cam Thomas, non era probabilmente nelle carte per i Golden State Warriors, ma è successo, per 128-120.
E per di più in casa al Chase Center, la seconda sconfitta di fila per gli Warriors che hanno pagato salatissimi i minuti in cui Steph Curry era in panchina a riposare. Per Steph 29 minuti di gioco e la consueta gestione al secondo di coach Steve Kerr, con Curry in campo Golden State conduceva di 9 punti nel terzo periodo, e al suo rientro nel quarto quarto i Nets avevano completato un parziale di 25-11 e ribaltato la partita. A fare la sua imitazione di Curry ci ha pensato il solito, solidissimo Dennis Schroder di questo avvio di stagione 2024-25, per il tedesco 31 punti con 5 rimbalzi e 7 assist, e 4 su 8 da tre.
Prima di fermarsi per un problema fisico, Cam Thomas aveva segnato 23 punti in altrettanti minuti, per Brooklyn in evidenza anche il rookie Jalen Wilson con 18 punti e 7 rimbalzi e l’ex Grizzlies Ziaire Williams con 19 punti, 10 rimbalzi e 4 assist con 2 recuperi e un grande impatto difensivo. Per gli Warriors Steph Curry ha segnato 28 punti con 8 su 16 da tre e 7 assist, Golden State ha mandato a bersaglio 19 triple di squadra ma ne ha concesse 20 ai Nets, che hanno segnato 41 punti nel quarto periodo.
I Brooklyn Nets, squadra indicata alla vigilia della stagione come una delle più deboli, sta galleggiando attorno al 50% di record che nella Eastern Conference basterebbe ampiamente per fare i play-in. E’ancora lunga e difficilmente alcuni dei giocatori a roster attualmente saranno ancora in squadra dopo la trade deadline di febbraio ma chi sta andando in campo per il coach al primo anno Jordi Fernandez, lo sta facendo per vincere.
Dopo la partita, Steve Kerr ha risposto alle domande sul minutaggio di Stephen Curry: “Con lui stiamo sempre sui 32 minuti a partita ed è così che continueremo a fare. Nel primo tempo siamo riusciti a dargli più riposo perché chi era entrato in campo stava facendo bene. Non mi piace l’idea di vederlo in campo per tutto il quarto periodo e voglio che arrivi nei finali con un po’ di energia, e se servono 8 minuti di riposo, che sia. Oggi però Brooklyn era in ritmo e non siamo riusciti a contenerli“.
Steph Curry sta giocando appena 29.8 minuti a partita in questa stagione, frutto anche delle diverse partite finite con margine ampio soprattutto nelle prime uscite di Golden State. Nelle ultime 5 partite però, gli Warriors hanno avuto un record di 2-3 con sconfitte contro Clippers e Spurs, oltre che Nets, e la squadra inizia ora un tour impegnativo contro squadre della Western Conference come Thunder, Suns, Nuggets, Twolves, Rockets e Grizzlies fino a Natale. “Non penso ci sia da preoccuparsi, in entrambe le partite perse avevamo un vantaggio largo nel terzo quarto, dobbiamo solo capire che cosa è successo ma penso che non sia stanchezza, quanto livello di esecuzione. E questa è una cosa che riguarda me, devo fare meglio. Concedere 41 punti nel quarto quarto e vincere non è facile“.
Contro i Nets non hanno giocato De’Anthony Melton che ha concluso per infortunio la sua stagione anzitempo, e Jonathan Kuminga influenzato. Per Brooklyn infortunio alla caviglia per Cam Johnson nel primo tempo, Cam Thomas ha giocato nonostante i problemi alla schiena ma coach Fernandez lo ha tenuto in panchina nel quarto periodo: “Era affaticato e un po’ in difficoltà, abbiamo preferito essere prudenti“.