The Last Dance, fin dal primo episodio, ha subito attirato l’attenzione degli appassionati di basket che hanno così avuto l’opportunità di rivivere l’esperienza dell’ultima cavalcata di quei Chicago Bulls.
Diversi sono stati gli spunti di riflessione e i dietro le quinte che si sono scoperti (o riscoperti). Nella sesta puntata, ad esempio, si ritornare a parlare di “The Jordan Rules” e dei malumori che il libro portò in spogliatoio, oltre ad essere uno dei motivi della rottura tra Horace Grant e Michael Jordan.
Jordan accusa Grant, ma Sam Smith lo difende
The Jordan Rules è un libro pubblicato dallo scrittore americano Sam Smith nel 1992.
L’opera parla dei Bulls del periodo 1990-91 mettendo in cattiva luce il carattere e la leadership di Michael Jordan. L’ex stelle dei Bulls, durante il sesto episodio della serie, ha parlato del libro incolpando l’allora compagno di squadra Grant di aver divulgato informazioni a Sam Smith, che dovevano restare nello spogliatoio. Horace, ovviamente, ha prontamente risposto in una intervista diDavid Kaplan su ESPN 1000.
Grant ritiene di che le affermazioni di Jordan siano false e che lui non ha mai parlato con Smith delle situazioni di spogliatoio, nonostante i due fossero amici di vecchia data.
Viste le accuse dei MJ all’ex compagno, Smith è voluto intervenire in prima persona per chiarire la situazione. Così lo scrittore del contestatissimo libro e cronista del Chicago Tribune, ha parlato allo show radiofonico “Bonta, Steiny e Guru Show”: “Ho seguito e scritto per i Bulls per diversi anni. In quel periodo soprattutto ero a conoscenza delle situazione della squadra. Ho seguito Michael fin dal primo match e di quel gruppo sapevo tutto, non è una novità. In più, quando arrivò a Chicago, io conoscevo già Phil Jackson dai tempi della CBA. Per dirne un’altra, avevo contatti giornalieri con Johnny Bach, assistente di Phil, che avevo conosciuto quando era sulla panchina degli Warriors. Quindi non capisco come Jordan possa dire che sia stato Grant ha rivelarmi tutti quegli aneddoti“.
Smith ha affermato che confidava come “The Jordan Rules” avrebbe sorpreso i lettori e che molti non gli avrebbero creduto. Ciò perché la descrizione di Jordan nel libro era totalmente diversa da quella che davano i media e i giornalisti di allora. All’epoca, la reputazione del 23 dei Bulls, sostenuta dal marketing e dalla pubblicità, era quella della star perfetta e il suo rapporto con i media era più che positivo. Ciò influiva anche sull’idea che le persone si erano fatte di MJ
Il problema di quei Bulls è che dopo una partita di Horace da 28 punti e 16 rimbalzi i riflettori doveva essere tutti su lui visto la prestazione. Invece i media si fiondavano intorno a Grant, come da prassi, ma non per parlare della sua partita, quanto del match di Jordan. Su di MJ sarebbe stata la prima e l’ultima domanda, per le sensazione di Grant forse c’era spazio per qualche battuta veloce. ciò influì negativamente anche sull’idea che si fecero le persone
Il rapporto tra Scottie Pippen e Horace Grant: amici da sempre
Smith in chiusura di intervista ha aggiunto che Grant, a differenza si quanto si è sempre voluto far capire, ha ancora buoni rapporti con alcuni ex compagni di quei Bulls. Soprattutto l’ex stella dei Magic è sempre stato legato a Scottie Pippen. “Horace era un ragazzo testardo e per questo non si è mai trovato caratterialmente con Jordan. Però era molto amico, come lo è tutt’ora, di Scottie Pippen. Non a caso, Pippen, non si è mai espresso pubblicamente su questa questione. Lui non si è mai espresso né sul libro, né sugli scontri tra Grant e Jordan. Ha sempre voluto restare fuori dal dibatto per l’amicizia che lo lega ad entrambi gli ex compagni“.