Conosciuto da tutti come Ron Artest fino al 2011, o come Metta World Peace fino al 2020, Metta Sandiford-Artest è il nome attuale dell’ex campione NBA 2010 con i Los Angeles Lakers. Artest è famoso anche per la sua personalità controversa che lo ha portato, nel 2004, alla famosa rissa al Palace di Detroit, la rissa più famosa della storia NBA.
Intervistato questa settimana, Artest ha detto la sua riguardo varie squadre in NBA e la possibilità di allenarne una un giorno. Sandiford-Artest ha vissuto molto tempo a LA, ma il suo cuore appartiene sempre a New York: “Sarei felicissimo di vedere vincere un titolo dei Knicks, sono sempre ottimista. Sono nativo del Queens, vengo da lì”.
Quando poi gli è stato questionato un parere sui New York Knicks di questi anni ha invece detto:
“È una folla tosta. Lo sappiamo. La città è dura, i media sono duri. Il campionato è competitivo, quindi incoraggerei i fan a credere nel proprietario, non stare sul fiato del collo dell’organizzazione. Bisogna fidarsi davvero del progetto. I fan dei Knicks, i veri fan, hanno bisogno di fare un passo indietro ed essere di supporto. Quindi, da fan, se il tuo obiettivo è vincere un titolo, allora devi davvero fare un passo indietro ed essere paziente. Ci sarebbe bisogno di giocatori che sopportino questa pressione e non considerino tutto ciò che si dice fuori. E non so se al giorno d’oggi abbiamo quel tipo di giocatori.”
Artest e la possibilità di diventare capo allenatore NBA
Sulla possibilità di diventare head coach NBA invece, Artest non ha mai negato il suo sogno: vincere un titolo da allenatore, possibilmente dei Knicks.
L’ex giocatore ritiene di non essere soddisfatto a pieno dei suoi traguardi in campo e perciò ha sempre pensato di poter ottenere quei risultati da allenatore un giorno: “Cercherò sicuramente di essere un capo allenatore un giorno. Non lo sto forzando. Ho ancora molti affari in sospeso in termini di obbiettivi. A causa della mia sospensione nel 2004, ho perso gli All-Star Games, ho perso l’ All-Defensive Team, ho perso più di un campionato. Quindi sono ancora motivato come lo ero quando ero un ragazzo di 15 anni per strada”.
Non sarà stato un esempio in campo, ma di basket ne capisce e come. Chissà che la sua follia un giorno non possa portarlo da qualche parte, magari anche vestito in borghese, davanti a una panchina.