La centralità di Zion Williamson nelle dinamiche dei New Orleans Pelicans compie un ulteriore salto in avanti. Da punto di riferimento nella realizzazione finale, ora si intravede la messa in scena delle abilità nella creazione di gioco per i compagni. Ad oggi, il percorso stagionale di Zion Williamson potrebbe trovare una destinazione negli album dei record. Recentemente, nella partita persa contro gli Atlanta Hawks, ha centrato la venticinquesima partita da almeno 20 punti ed il 50% dal campo. Così pareggiando il primato di Shaquille O’Neal risalente alla stagione 2001. Inoltre, le medie attuali testimoniano una efficacia mai registrata sinora nella storia della lega. In quanto mai nessun altro giocatore ha prodotto più punti di Zion Williamson (26.5) con il 60% o più dal campo (61.7%). Inoltre, detiene la più alta percentuale realizzativa tra coloro con almeno 15 tentativi a gara.
L’accostamento tra la prima scelta al Draft del 2019 e la leggenda quattro volte campione NBA non è nuovo. Perché Rick Carlisle, in seguito ad una gara tra Pelicans e Mavericks definì l’espressione del talento di Zion Williamson come una combinazione tra “la forza di Shaq con le abilità di una guardia”. Probabilmente, Stan Van Gundy ha raccolto questa visione e cercato di materializzarla. Nella sfida casalinga contro i Philadelphia 76ers, i New Orleans Pelicans hanno intenzionalmente utilizzato Zion Williamson come primo portatore di palla in diverse situazioni di attacco. Come riportato da Andrew Lopez di ESPN, ha condotto per primo l’azione offensiva per 35 volte, il dato più alto in stagione. Una situazione derivante anche dalla assenza di Lonzo Ball. Ma l’allenatore dei New Orleans Pelicans ha specificato che l’intenzione verso Zion Williamson è di “fargli acquisire maggiore esperienza da qui in avanti, concentrandosi sul concedergli più opportunità.”
Dominio di Zion nella sfida tra Pelicans e Sixers
Pur trattandosi di una singola gara, e perciò di un campione fin troppo limitato per giudicare la scelta dei New Orleans Pelicans, Zion Williamson ha regalato una delle serate più complete della sua giovane carriera. Contro i Philadelphia 76ers è risultato decisivo il parziale di 18-7 tra la fine del terzo ed i primi minuti del quarto periodo. Un frangente in cui spesso hanno attaccato nei primi secondi dell’azione per non permettere alla difesa avversaria di schierarsi, seconda nella lega per efficienza. I New Orleans Pelicans si affidano a Zion Williamson con costanza nell’ultimo quarto, dove registra 14 punti e 2 assist. La sua schiacciata finale mette il punto esclamativo su una importante vittoria per 101-94.
Uno squillo che riaccende le speranze verso il raggiungimento del decimo posto, ora distante solamente una gara dagli Warriors (23-29). Non troppo spesso la difesa dei New Orleans Pelicans viene citata come fattore decisivo per un successo. Ma questa volta i Philadelphia 76ers hanno toccato il minimo stagionale per punti segnati di squadra. Dall’altro lato, la presenza di Zion Williamson rende il gioco offensivo molto interno, come testimoniato dai 66 punti in area. Ed a fianco dei 37 punti, i 15 rimbalzi collezionati e gli 8 assist forniti sono entrambi il dato più alto che ha mai raggiunto.
“Sto ancora imparando, ma certe cose vengono in maniera naturale”, ha detto Zion Williamson dopo aver preso per mano l’intera squadra spesso sotto rendimento offensivamente. I New Orleans Pelicans ottengono un’altra vittoria contro squadre più strutturate ed esperte, un segnale che possono competere con ambizione. Ora, il calendario vede il confronto con squadre minori, a partire dal prossimo impegno con i Cleveland Cavaliers. È il momento di capitalizzare e tentare l’ultimo assalto per l’accesso al torneo play-in.
Tutto parte da Zion, ma servono rinforzi
Oramai, appare diplomaticamente affermato che la tenuta fisica nel lungo periodo di Zion Williamson lo rende un pericolo per qualsiasi difesa. All’interno della restricted-area, trova 18 punti di media a gara (9.0 tentativi di media). Mentre se si rileva il numero totale di conclusioni tentate in questa zona di campo, sono 631 finora in stagione (66.7% di realizzazione). Ben 213 in più di Giannis Antetokounmpo, secondo in questa categoria. I prossimi passi da compiere per certificare un salto di qualità riguardano la capacità di convertire i viaggi in lunetta, e perfezionare la visione di gioco quando le difese corrono in aiuto contro le sue penetrazioni.
Quanto al primo aspetto, Zion Williamson è il secondo giocatore nella lega che ottiene più tiri liberi di media a partita (8.7), con la percentuale che è salita dal 64% al 70.6% attuale. Mentre la realizzazione di assist è anche essa in crescita, con 5.0 nelle ultime cinque gare. Proprio Stan Van Gundy ha confermato di voler rendere Zion Williamson un punto di riferimento a tutto campo per i New Orleans Pelicans. Una responsabilità a cui lui ha sempre risposto egregiamente, ma che in alcune circostanze non ha visto emergere chi lo circonda. L’aspetto della continuità è fondamentale per acquisire fiducia e risultati, ed è la chiamata a cui i New Orleans Pelicans si sono spesso fatti trovare assenti.