Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsChicago Bulls NBA, Pippen smonta la Flu Game di Jordan: “Nel ’98 giocai con un’ernia…”

NBA, Pippen smonta la Flu Game di Jordan: “Nel ’98 giocai con un’ernia…”

di Filippo Beltrami
jordan flu game

Non è ancora finita la tirata di Scottie Pippen verso il suo ex compagno di squadra Michael Jordan. Questa volta il 6 volte campione NBA ha avuto a ridire riguardo alla famosa “Flu Game” delle NBA Finals del 1997, giocate contro gli Utah Jazz. Prima di gara 6, Jordan accusa un’intossicazione alimentare la sera prima della partita che fa pensare che “His Airness” possa non giocare il giorno dopo. Nonostante quello, il prodotto di North Carolina gioca e finisce la gara con 38 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 3 palle rubate.

Però Pippen non ci sta e ribadisce: “È più facile giocare con la febbre che con la schiena a pezzi. Non si parla mai di me che gioco con la schiena a pezzi, ma solamente della “Flu Game”. Febbre?! Ma dai.”

Scottie Pippen si riferisce al fatto di essere stato costretto a giocare le Finals del 1998 nonostante avesse un’ernia al disco. Nelle prime 4 partite di quella serie di Finali, Pippen stava viaggiando a 20 punti di media. In gara 5 l’ex giocatore dei Blazers giocò 45 minuti, scendendo a soli 25 nella gara successiva, un segno che la sua schiena gli dava molti problemi. “Se la serie fosse arrivata a gara 7, io non avrei potuto giocare.” Fortunatamente per lui si è arrivati soltanto fino a gara 6, grazie al celeberrimo The Shot di MJ, a 5 secondi dalla fine contro Bryon Russell.

Pippen ha raccontato a Frank Isola di SiriusXM Radio delle condizioni precarie in cui giocò quella gara 6, con una schiena a pezzi e facendo persino delle iniezioni di cortisone durante l’intervallo della partita. “E’ più facile secondo voi giocare con un’ernia o con la febbre?“.

Pippen non è nuovo a dei comportamenti del genere. Infatti non è la prima volta che Pippen critica Jordan o uno dei grandi giocatori di oggi (vedi Kevin Durant). Il prodotto di Central Arkansas aveva già disapprovato l’uscita di “The Last Dance” dicendo che il documentario era stato fatto solamente per mettere in risalto agli occhi della gente come MJ fosse più forte di LeBron James. Questo e tanti altri episodi si possono trovare nella sua nuova autobiografia “Unguarded”.

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