In una lunga intervista a Chris Mannix di SportsIllustrated, Paul Pierce ha raccontato la sua versione dei fatti sulla sua cacciata da ESPN lo scorso aprile, dopo che un video che lo riprendeva durante una serata in un club, tra poker, stripper e alcol e soprattutto senza il rispetto delle norme anti Covid in vigore negli Stati Uniti allora, come mascherine e distanziamento sociale.
Pierce, 43 anni, sarà introdotto nella James Naismith Basketball Hall of Fame per la classe 2021 il prossimo 11 settembre, assieme agli ex colleghi e avversari Chris Bosh, Ben Wallace e Chris Webber tra gli altri, e ha approfittato dell’intervista per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di ESPN.
Paul Pierce era uno degli ospiti fissi di The Jump, popolare talk show NBA condotto da Rachel Nichols, che chiuderà peraltro i battenti dopo 5 anni alla partenza della nuova stagione. Dopo il video e le polemiche ESPN aveva licenziato in tronco l’ex leggenda dei Boston Celtics.
Tra i motivi dell’allontanamento, riporta Mannix, “la non disponibilità di Pierce a spostarsi” e il poco impegno dimostrato. “La verità è che me ne sarei andato io comunque“, spiega il campione NBA 2008 “Non mi sono trovato così bene, c’erano un sacco di cose che non si potevano dire e bisognava parlare sempre e solo di LeBron James“.
“The Truth” Paul Pierce e LeBron James sono stati grandi rivali in campo ai tempi delle sfide tra Boston Celtics e Cleveland Cavaliers ai playoffs, tra 2004 e 2010 durante il primo periodo di LeBron con i Cavaliers, e successivamente quando l’attuale superstar dei Lakers si trasferì ai Miami Heat. E’ passata alla storia dei playoffs NBA ad esempio la gara 6 della serie di finale di conference dei playoffs 2012, con Miami in svantaggio per 3-2 e impegnata al TD Garden di Boston. In quell’occasione James segnò 45 punti e gli Heat vinsero partita e quindi serie in 7 gare.