Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsIndiana Pacers Paul George sul ritiro della sua canotta: “Non ho fatto abbastanza coi Pacers per meritarmelo”

Paul George sul ritiro della sua canotta: “Non ho fatto abbastanza coi Pacers per meritarmelo”

di Giovanni Oriolo

Fino al 2017, Paul George è stato il leader indiscusso degli Indiana Pacers. Il talento nativo della California era stato scelta con decima pick assoluta del 2010 dai Pacers . Da allora aveva fatto strada nelle gerarchie della squadra e nel cuore dei tifosi.

Con la franchigia di Indianapolis ha vinto il premio come Most Improved Player nel 2013, è stato nominato una volta nel primo quintetto difensivo, due volte nel secondo e tre nel terzo team dell’anno, oltre a quattro inviti all’All-Star Game.

Nel luglio del 2017, dopo l’ennesima uscita ai playoffs per mano dei Cleveland Cavs di LeBron, George chiese di esser scambiato. Il front office della franchigia di Herbert Simon lo accontentò spedendolo ai Thunder in cambio di Victor Oladipo e del figlio d’arte Domantas Sabonis.

Il pensiero di Paul George sul ritiro della sua canotta

Dopo la partita di giovedì sera proprio tra OKC e Pacers, vinta dai giallo-blu per 108-106, Sam Amick di The Athletic ha chiesto a Paul George quale fosse il  suo pensiero alll’idea della franchigia di Indianapolis di ritirare la sua canotta.

Non sono sicuro che succederàha dichiarato George ad Amick “E onestamente non sono sicuro di aver fatto abbastanza per meritare di avere la maglia appesa qui. Però la decisione è nelle mani della società“.

In effetti, nonostante le sette stagioni passate nello stato dell’Indiana, George in realtà non occupa le posizioni più alte nelle classifiche All-Time della franchigia. PG 13 è al terzo posto per triple realizzate (897) e il quinto per palle rubate (740). Mentre nelle altre classifiche non figura in alcuna delle top ten.

A favore di George però c’è però l’importanza che la star dei Thunder ha avuto per la squadra fin dal primo anno NBA. Paul George ha portato i Pacers ai playoff in sei delle sue sette stagioni (solo nell’anno da rookie non ce l’ha fatta), arrivando per due anni di fila in finale di Conference (2013 e 2014).

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