80 minuti alla gloria. Con questo pensiero sono entrate in campo Team USA e Serbia. Una partita che vale l’accesso alla finalissima olimpica, obiettivo dichiarato di e da Stephen Curry e compagni. D’altra parte c’è però la Serbia, una squadra che incarna benissimo la forma mentis europea: giocare da squadra.
Team USA gioca portandosi a Parigi i suoi uomini migliori. Il che non è un’idea sbagliata se l’obiettivo è vincere, come dimostrato nel quarto di finale contro il Brasile. L’idea può però scontrarsi con la filosofia serba: non mollare mai giocando di squadra. E la partita contro l’Australia n’è la prova.
Team USA – Serbia: l’analisi della partita
LeBron James e Stephen Curry dimostrano, come se ce ne fosse ancora bisogno, che non c’è più nulla da dimostrare. Il primo chiude con un splendida tripla doppia da 16 punti, 12 rimbalzi e 10 assist. Il playmaker dei Golden State Warriors firma una prestazione che resterà nella storia della pallacanestro olimpica: 36 punti con 8 rimbalzi e 2 assist, tirando con uno spettacolare 9/14 da tre punti.
La Serbia parte fortissimo, portando la partita subito su un ritmo altissimo. Le due squadre mostrano un elevato dinamismo, con Team USA trascinato da Curry e la Serbia che gioca da squadra. Le idee di partenza, quindi, vengono rispettate: Team USA che si affida al singolo e la Serbia che, da squadra europea, gioca da squadra. Per 37 minuti il secondo ideale prevale, con Team USA che sprofonda fino al -17.
I serbi di coach Svetislav Pesic vengono trascinati da Nikola Jokic (17 punti, 11 assist), Bogdan Bogdanovic (20 punti) e Aleksa Avramovic (15 punti), trascinatore nel primo tempo con uno spettacolare 4/6 dai tre punti. Il punto è che a livello difensivo la Serbia fatica moltissimo. Nel quarto quarto ha vita facilissima Joel Embiid che, trascinando i ragazzi coach Steve Kerr, trova 19 punti con un precisissimo 8 su 11 dal campo.
Team USA ha dalla sua un’ottima circolazione di palla. Il solo LeBron, come detto, ne trova 10. La squadra ne trova in totale 25, 3 in più della Serbia che trovano in Jokic il miglior assitman, con 11. A rimbalzo però i serbi fanno meglio degli statunitensi raccogliendo 34 rimbalzi contro i 33 di Curry e compagni.
Le percentuali di tiro danno ragione a Team USA. L’inseguire per tutta la partita, ha costretto i campioni olimpici in carica ad essere precisi al tiro. Detto, fatto con il 57% dal campo, col 66% da due punti e con un ottimo 50% da tre punti. Peggio fanno i serbi: 46% dal campo con soli 33 tiri centrati su ben 71 tentati. Ciò vuol dire 18/32 da due (56%) e solo 15/39 da tre (appena il 38%).
Questa sera abbiamo assistito ad una delle partite più belle della storia dei Giochi Olimpici. Non a caso, Anthony Davis, nel post partita, arriva a dire: “Got two words. Stephen Curry. Joel Embiid“. Team USA ha l’ultimo ostacolo: la Francia di Victor Wembanyama. Vincere per toccare il cielo. Per chiudere un cerchio aperto a Pechino 2008 col redeem team, tracciando la strada a chi c’è già oggi (Haliburton, Tatum, Edwards) e per chi arriverà domani. Per far capire al mondo che Team USA è ancora il Dream Team.
Tabellino
Parziali Singoli Quarti: 23-31, 20-23, 20-22, 32-15
Parziali Complessivi: 23-31, 43-54, 63-76, 91-95
Team USA: Curry 36, Edwards 2, James 16, Durant 9, White 0, Haliburton n.e., Tatum n.e., Embiid 19, Holiday 3, Adebayo 0, Davis 4, Booker 6. Coach: Steve Kerr
Serbia: Plavsic n.e., Petrusev 9, Jovic 0, Bogdanovic 20, Marinkovic 0, Dobric 9, Jokic 17, Micic 8, Guduric 9, Davidovac n.e., Avramovic 15, Milutinov 4. Coach: Svetislav Pesic