Nikola Jokic ha provato a risolvere da solo almeno per una sera i problemi offensivi e al tiro che i suoi Denver Nuggets hanno evidenziato, in preseason e all’esordio contro i Thunder. E non ci è riuscito.
Denver ha perso in casa per 109-104 contro degli LA Clippers modesti ma con grande presenza difensiva, a tamponare l’assenza di talento offensivo attorno a James Harden e con Kawhi Leonard ancora fermo. Jokic ha segnato 41 punti con 9 rimbalzi e 4 assist (un dato indicativo), segnando metà delle 14 triple a bersaglio per i Nuggets, con 7 su 12 dall’arco. Per il resto, la partita è stato un costante sparacchiare da tre di Michael Porter Jr e di Aaron Gordon, frettolosi e inefficaci, e di un Russell Westbrook ancora a secco di canestri (0 su 8 al tiro) e che le difese si possono permettere, francamente, di non marcare quando Russ gioca così. Jamal Murray ha segnato 22 punti ma costeggiando la partita, senza incidere quando c’era da vincerla e come il canadese sa fare, di norma.
James Harden ha chiuso con 23 punti e 16 assist, e con 12 su 13 ai tiri liberimostrando una brillantezza fisica come non si vedeva da un po’, il Barba è più veloce sul primo passo e ancora in grado di lucrare tanti viaggi in lunetta. Al suo fianco, un Ivica Zubac da 24 punti su 14 rimbalzi che ha vinto, a conti fatti, il duello balcanico con Jokic, e un Norman Powell da 37 punti e che non aspettava altro che la luce verde in attacco. 7 su 11 da tre per l’ex Blazers e Raptors.
I Nuggets sono 0-2 e la preccupazione di coach Michael Malone è già ai livelli da doppio timeout rabbioso ravvicinato nel secondo quarto. Denver ha fretta di ricominciare a macinare gioco ma ne ha troppa, come hanno dimostrato Porter Jr e Gordon, e nello spot di guardia che fu di Kentavious Caldwell-Pope oggi c’è un cratere a forma di Christian Braun, e di un Julian Strawther pasticcione.
“Il fatto che abbia segnato 40 punti non vuol dire che abbia giocato bene” così Nikola Jokic dopo il KO “Penso che tutti dovremmo fare meglio di così e non penso che si debba mettere in dubbio la mia pazienza perché io sono con i miei compagni. Non gioco a parte. Il fatto che abbia segnato tanto non vuol dire che abbia fatto bene, tutti dobbiamo fare di più“. E ancora, “In attacco non riusciamo a segnare, 104 punti per la NBA di oggi sono troppo pochi, non va bene. L’altra volta erano stati 89 (87, ndr), in difesa facciamo degli errori ma sappiamo qual è il nostro piano. Il problema è che non facciamo mai canestro, sbagliamo anche i layup“.