Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics Non solo LeBron: l’altro “vecchietto” Horford chiave della vittoria Celtics

Non solo LeBron: l’altro “vecchietto” Horford chiave della vittoria Celtics

di Michele Gibin

Nel continuo celebrare il 22esimo anno d’onorata attività di LeBron James ci si dimentica spesso che un altro vecchietto come Al Horford, con un ruolo certamente diverso, non sta mostrando una longevità diversa rispetto al collega.

Nella vittoria per 111-101 dei Boston Celtics in casa sui Los Angeles Lakers, distinta dall’infortunio di LeBron nel quarto quarto e dai 40 punti tondi tondi di Jayson Tatum, giocando da unico lungo per via dell’assenza di Kristaps Porzingis il veteranissimo Horford ha chiuso con 14 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi difensivi con una stoppata, in 37 minuti con 5 su 9 dal campo e difendendo sui cambi su James e Luka Doncic in diverse situazioni.

All’inizio della partita i Lakers su ordine di coach JJ Redick avevano provato a saggiare la serata di Horford, attaccandolo sui pick and roll con Doncic e Reaves. Si sono trovati davanti il consueto muro, Horford ha provocato almeno tre recuperi difensivi togliendo la palla dalle mani di Luka e presidiando l’area dei 3 secondi, e dall’altra parte assieme ai soliti Tatum e Jaylen Brown (31 punti) è stato l’unico in doppia cifra, poi raggiunto a partita chiusa da Derrick White.

I Celtics hanno limitato i Lakers a soli 13 punti nel terzo periodo vincendo lì la partita. Con la difesa attenta a non concedere tiri piedi per terra ai tiratori glialloviola e riempiendo l’area contro Doncic. “Per me si tratta solo di come trovare il modo di avere un impatto. Queste partite si vincono o perdono sui dettagli, in difesa e a rimbalzo, cose che dipendono da me. Io sono qui per questo, per giocare una pallacanestro vincente“, ha spiegato Horford dopo la partita.

I Lakers erano senza il centro titolare Jaxson Hayes, e col solo Jarred Vanderbilt hanno sicuramente perso verticalità in mezzo all’area. Questo ha permesso a coach Joe Mazzulla di “scatenare” Horford in difesa, accettando tutti i cambi difensivi e senza provocare aiuti eccessivi che creano spazio ai tiratori. “A un certo punto non stavo neppure più allenando la partita ma solo guardando lui giocare e difendere. Un hall of famer al lavoro e tu lo puoi osservare da bordo campo. Penso che siano sfide che stimolano Horford, quando le squadre lo attaccano per vedere come reagisce“.

Non è un problema per me essere messo alla prova“, la risposta indiretta del veterano ex Hawks. “Al è l’usato sicuro per noi, in un certo senso. Sa segnare un tiro al momento giusto, gioca in modo intelligente, sa sfruttare i cambi difensivi e in difesa ha marcato LeBron. Ha preso i rimbalzi. Avremo sempre bisogno di lui” ha detto Jaylen Brown che dal canto suo, oltre ai 31 punti, ha contribuito a marcare Luka Doncic facendo sudare allo sloveno i suoi 34 punti finali.

Non penso si parli abbastanza di lui, di quello che sta facendo al suo 18esimo anno NBA. E’ il cuore e anima della nostra squadra e della difesa e noi non saremo qui se lui non fosse qui. E’ unico” la chiosa di Jayson Tatum.

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