Non solo James Harden, finalmente anche un’altra star NBA grande assente dei primi giorni di bolla è arrivata a Orlando ed è Nikola Jokic dei Denver Nuggets.
Jokic è entrato nel grande campus che per tre mesi ospiterà la NBA ed ha superato i due giorni canonici di quarantena e test prima di poter iniziare gli allenamenti con i compagni di squadra. Il giocatore serbo era risultato positivo al coronavirus in Serbia ormai quasi un mese fa, problema cui si sono aggiunte le difficoltà di trasferimento tra Europa e Stati Uniti.
La star dei Nuggets ha raccontato il momento in cui ha scoperto di aver contratto il virus: “E’ stato strano, io stavo benissimo, poi mi hanno detto che avevo il virus. Avevo appena finito di allenarmi, poi la chiamata. Io ho poi avvertito tutti ed ho tranquillizzato tutti, (i Nuggets, ndr) mi hanno detto che la salute sarebbe stata la prima cosa a cui pensare, cosa giusta da fare“.
Coach Mike Malone aveva addirittura sperato di riavere il suo centro sin dai primi allenamenti, la cosa non è stata possibile ma l’assenza di Jokic si è rivelata tutto sommato breve: “Bello rivederlo qui, un senso di sollievo nel vederlo iniziare tutta la trafila di controlli per esserci. Penso di parlare a nome di tutti quando dico che averlo in squadra fa bene anche al morale“.
I Nuggets dovranno però affrontare altre difficoltà: ad oggi, tre giocatori importanti come Michael Porter Jr, Gary Harris e Torrey Craig non sono ancora ad Orlando, non ci sono dettagli sulla loro assenza: “Aspettiamo due test negativi per due membri della nostra spedizione che non sono ancora qui. Non so quando potremo riavere il nostro roster al completo“.
Prima del coronavirus, a fare notizia era stata la forma fisica perfetta esibita da Jokic in Serbia: “Non so come andrà, intanto sono contento di essere qui con i miei compagni. Forse sorprenderò tutti, forse invece non farò bene… lo vedremo“.
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— Denver Nuggets (@nuggets) July 14, 2020
