Poca energia e ancor meno attacco per i Brooklyn Nets, che al Barclays Center cedono per 106-93 contro i Miami Heat e crollano nel secondo tempo, dopo una prima metà di partita equilibrata.
Miami segna 32 punti nel terzo quarto e scappa, Brooklyn completa l’opera segnando soli 19 punti nel quarto periodo dove neppure Kevin Durant riesce a trascinare la squadra. Un cedimento “alla distanza” simile a quello visto contro gli Charlotte Hornets domenica, e che racconta molto dello stato di forma ancora imperfetto di troppi giocatori della squadra di Steve Nash.
Su tutti, James Harden. In 36 minuti di gioco, il Barba segna 14 punti con 7 rimbalzi, 7 assist ma 4 palle perse, e dopo un secondo quarto incoraggiante in cui segna 9 punti, si spegne assieme alla squadra. Durant gioca una partita normale per i suoi standard (25 punti con 9 su 18 al tiro), i Nets tirano col il 38% dal campo e allora anche un attacco non trascendentale come quello di Miami (8 su 29 da tre punti) è sufficiente.
Dopo 5 partite i Nets (2-3) sono sotto al 50% di vittorie. Troppo presto per trarre conclusioni che non siano, come detto, lo stato di forma ancora da rifinire di giocatori come Harden, Blake Griffin e LaMarcus Aldridge.
James Harden dopo Nets-Heat: “Mi piacerebbe tornare a segnare 30 o 40 punti, ma ora non posso”
James Harden che dopo la partita preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: “Sento di migliorare partita dopo partita, oggi sono stato più aggressivo in attacco. Mi piacerebbe tornare a segnare 30, 40 punti, ma ora come ora non posso farlo. In estate non ho avuto la possibilità di giocare, ho fatto 3 mesi di riabilitazione dopo l’infortunio e le ricadute dello scorso anno, quella di oggi è stata davvero la mia quinta partita giocata in mesi e sto provando a competere contro chiunque. Mi piacerebbe poter bruciare le tappe, ma non si può“.
“In carriera sono stato fortunato, non ho mai dovuto subire operazioni o altro, ma lo scorso anno è stato davvero estenuante per me“.
Secondo Kevin Durant, si tratta soprattutto per i Nets di un problema di shot making, di segnare i buoni tiri che l’attacco crea: “So cosa volete sentirmi dire, si, ci manca Kyrie Irving. Quello che succede ora, è che creiamo tanti buoni tiri ma non li segniamo, verranno col tempo“.
Patty Mills, partito forte nelle prime due partite, ha chiuso con 1 su 8 al tiro, Joe Harris ha segnato 5 triple su 11 tentativi diventando il recordman di franchigia per tiri da tre punti segnati con i Nets, superando Jason Kidd a quota 813.
Dall’altra parte, per Miami una doppia doppia per Jimmy Butler da 17 punti, 14 rimbalzi, 7 assist e ben 4 recuperi, e 15 insoliti punti per PJ Tucker. Un Kyle Lowry ancora lontano dalla forma migliore ma in crescita ha chiuso con 9 punti e 9 assist, con 6 rimbalzi e un paio di falli di sfondamento procurati in difesa.
Visualizza questo post su Instagram