Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBrooklyn Nets Nets, Durant: “Sto pensando troppo, mio approccio alla partita sbagliato”

Nets, Durant: “Sto pensando troppo, mio approccio alla partita sbagliato”

di Carmen Apadula
Mercato Free Agency NBA 2022

C’erano enormi aspettative su di lui a Brooklyn, eppure Kevin Durant non è riuscito ad imporsi neanche in Gara 3 contro i Boston Celtics.

Dopo aver registrato uno 0% al tiro nel secondo tempo di Gara-2, e dopo aver mostrato non poche difficoltà al TD Garden, i tifosi del Barclays Center si aspettavano un risveglio da parte di KD, che purtroppo non è arrivato. Il leader dei Nets ha infatti mostrato ancora parecchie difficoltà e non è riuscito a far fronte alla difesa dei Celtics, che non gli hanno concesso nulla per la terza volta di seguito. 

I suoi tiri tentati sono stati appena 11 in tutto (più 2 dalla lunetta), dopo aver segnato la sua prima tripla della gara a 4 minuti dall’inizio del match, per poi chiudere con 16 punti a referto. Il tutto, giocando per quasi 46 minuti, prendendo anche 8 rimbalzi, distribuendo 8 assist, ma commettendo 5 palle perse. Il che sembra ovviamente strano, siccome KD tenta quasi 21 tiri di media, segnando 8.5 tentativi dalla lunetta. 

Arriva quindi un’ulteriore sconfitta per i Nets, che hanno perso Gara 3 per 109-103. Lo svantaggio nella serie è quindi diventato di 3-0 contro i Celtics, e nessuna squadra nella storia della NBA è mai riuscita a rimontare da questo risultato. Ma i Nets non hanno neanche mostrato qualcosa in questi 3 match che potesse generare un po’ di fiducia nei tifosi. 

Ovviamente KD non ha preso benissimo la sconfitta anche nel suo duello personale con Jayson Tatum, e nell’intervista post partita ha dimostrato quanto si sentisse amareggiato e deluso. 

“Non stiamo prendendo le giuste decisioni e stiamo perdendo le partite. Sta facendo tutto schifo. È stata una partita di m****a” ha detto avvilito, prima di lasciar cadere il microfono e terminare la conferenza stampa con la stessa energia con cui i Nets potrebbero aver concluso la loro stagione.

KD ha però ammesso, prima di terminare l’intervista, di aver pensato troppo durante tutto il primo turno contro Boston, e che ciò è stato un fattore decisivo per le sue difficoltà nel gioco. Ma ha anche riconosciuto che non è stata la prima volta nella sua carriera in cui gli è capitato di pensare troppo e giocare di meno sul parquet. 

“In ogni squadra in cui sono stato, ho solo cercando di capire il modo per migliore” ha spiegato. “Quando hai anche dei buoni compagni di squadra intorno a te, cerchi di capire come puoi essere la migliore versione di te stesso e come non intralciare i compagni. Ma a volte ci penso troppo. A volte ho solo bisogno di scendere in campo senza nessun pensiero in testa, e giocare e basta. Sento di essermi preparato nel modo giusto. È una questione di piccole decisioni nel gioco, che possono non andare a mio favore. Penso di aver trovato i miei compagni di squadra meglio delle ultime due partite. Devo solo segnare di più”.

Ha poi aggiunto anche che, in questi ultimi 3 match, i Celtics hanno fatto in modo di essere più fisici con lui, e che gli hanno gettato addosso un difensore dopo l’altro per rallentarlo.

“Sento che nelle prime 2 partite stavo cercando di essere troppo aggressivo” ha detto. “Con una squadra che si stava caricando su di me, che stava cercando di togliermi tutte le mie azioni, mi sentivo come se stessi ancora cercando di forzare le prime due partite e, guardando i filmati, molti dei miei compagni di squadra erano aperti e potevano tirare. Quindi, il mio approccio a questa partita è stato quello di coinvolgere tutti e lasciare che la palla si muovesse”.

E Durant, che Durant ha una media di 43 minuti a partita in questo primo turno, si è rifiutato di lasciare che i minuti extra siano una scusa per la sua scarsa prestazione.

“Non credo che la stanchezza sia arrivata” ha detto. “Mi sento bene a giocare. Non ho il fiatone, non mi fa male nulla. Non darei la colpa a questo“.

Dunque dopo Gara 3, coach Nash e i suoi sono rimasti alla ricerca di risposte che non hanno. In particolare, Nash ha attribuito le difficoltà di Durant a “un po’ di tutto”.

“Chiaramente si stanno caricando su di lui, gli mandano difensori, sono fisici” ha detto il capo allenatore dei Nets. “Abbiamo registrato una buona percentuale, abbiamo mosso la palla. Sono solo alcune altre pessime decisioni ad aver fatto la differenza in tutte e tre le partite”. 

Soprattutto la fatica che sentono i giocatori chiave, e cioè Irving e Durant, è un elemento da tenere in considerazione.

“Entrambi devono essere stanchi. Kyrie sta digiunando, mentre Kevin ha giocato 40 minuti e passa per 5 settimane. Ma abbiamo avuto bisogno di questo minutaggio da parte sua, altrimenti non saremmo ai playoffs. Ha portato un grosso fardello sulle sue spalle di recente. E lo stesso discorso vale per Kyrie, il digiuno non deve essere semplice. Se vado a giocare senza aver mangiato mi sento di svenire, posso immaginare in che situazione si trovi durante una partita di playoffs”.

C’è poi da dire che le palle perse sono un grande problema per i Nets. In Gara 3, ad esempio, i Celtics hanno trasformato le 21 palle perse da Brooklyn in ben 37 punti. Nash allora non può che scegliere questo dato per spiegare le difficoltà dei suoi.

“Le palle perse non forzate ci hanno fatto male in tutte e tre le gare, e questo credo sia il primo aspetto dei nostri problemi. Ma in realtà è un po’ di tutto. Le palle perse hanno sempre fatto la differenza fin qui.”

Mentre la motivazione per i pochi tiri tentati da KD non è troppo complicata da capire. 

“Ha cercato i compagni perché aveva la difesa tutta concentrata su di lui” ha confermato il coach. “Abbiamo fatto fatica a mettere assieme tanti passaggi semplici, e quando perdi di 6/8/10 punti, quello delle palle perse è un problema. C’è stato poi anche un po’ di overthinking, sempre a causa della difesa dei Celtics. Per questo non stiamo esprimendo la nostra miglior pallacanestro. Se giochiamo con ritmo abbiamo buone opportunità.” 

Tra i giocatori, Blake Griffin crede invece che i Nets non abbiano avuto lo spirito giusto durante tutto il match, cosa che Durant ha effettivamente confermato.

“Sotto di 2-0, alla tua prima partita in casa, devi avere energia” ha detto il veterano, che ha segnato 8 punti in Gara 3. “Non abbiamo avuto lo spirito giusto per tutta la partita. Le squadre corrono, ma noi abbiamo potenza e talento per resistere e restare al passo. Quando le altre squadre vanno veloce, dobbiamo fare un lavoro migliore per continuare e non farci influenzare“.

Ma c’è anche chi cerca di pensare positivo e restare concentrato, come ad esempio Kyrie Irving

“Sono abbastanza sicuro che KD ha giocato altre partite in passato in cui non ha fatto bene come voleva” ha detto la guardia. “Anche io ho giocato partite del genere. Questo è il gioco del basket. È un gioco di medie, amico. E voi ragazzi sapete meglio di me, guardando da bordo campo, che queste cose possono succedere a tutti. Da una partita all’altra, ci sono periodi in cui uno arriva pronto, e poi ci sono altri periodi di freddo”.

Ha poi aggiunto: “Ora non è il momento di tenere la testa bassa o puntare il dito. Bisogna solo tornare a casa e mettersi il giubbotto antiproiettile“.

Gara 4 sarà quindi l’ultima spiaggia dei Nets, e il messaggio di coach Nash allo spogliatoio è chiaro.“Io chiedo orgoglio, abbiamo 48 ore per trovare una soluzione e arrivare pronti alla sfida di lunedì.”

You may also like

Lascia un commento