L’All-Star Game NBA tornerà dal 2024 al formato classico East vs West, dopo la parentesi inaugurata nel 2018 con l’All-Star Draft e le squadre formate dai due capitani tramite selezioni.
Dopo lo spettacolo al limite del degno (e forse oltre) osservato nel 2023 a Salt Lake City, la NBA ha deciso per la retromarcia e il ritorno al passato, nel tentativo di ridare un minimo di competitività a una partita di esibizione inserita in una settimana di pausa assoluta in mezzo a una stagione regolare lunga e stressante.
A finire nel cestino è anche l’Elam ending, l’arzigogolo introdotto nel 2020 che aveva la pretesa di mischiare il punteggio fissando un “target score” da raggiungere nel quarto quarto, una specie di “21” da campetto ma calcolato con equazioni di terzo grado, che non ha mai affascinato (eufemismo) il pubblico.
Cambiamento che il commissioner NBA Adam Silver aveva già anticipato due settimane fa. L’unico spettacolo vagamente interessante che non vedremo più sarà l’All-Star Draft, che era stato perlomeno ben confezionato come format TV e metteva i due capitani di Est e Ovest, quindi LeBron James e un altro, a turno, l’uno di fronte all’altro a scegliere i propri compagni di squadra. Formato anche interessante, che aveva però “saltato lo squalo” per citare Happy Days e un celebre cliché del mondo dello spettacolo, sempre nel 2023 con il draft tenuto prima della partita con tutti i giocatori in campo. E che non aveva funzionato.