Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti NBA preview 2021/22: le squadre da playoffs
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LA Clippers preview 2021/22

paul george
Paul George.
  • Record Regular Season 2020/2021: 47-25 (4° nella Western Conference)
  • Rendimento Playoffs: Eliminazione in finale di Conference contro i Phoenix Suns (4-2)
  • Arrivi: Jason Preston (PG), Keon Johnson (SG), Brandon Boston Jr (SG), Justise Winslow (SF), Harry Giles (C), Isaiah Hartenstein (PF), Jordan Ford (PG), Amir Coffey (SG)
  • Partenze: Quentin Grimes (SG), Rajon Rondo (PG), Patrick Beverly (PG), Daniel Oturu (C), Patrick Patterson (F), DeMarcus Cousins (C), Yogi Ferrell (PG)
  • Possibile quintetto: Jackson-Bledsoe-George-Morris-Zubac
  • Head Coach: Tyronn Lue (confermato)
  • Numero chiave: 9.4 sono la media dei rimbalzi catturati nella metà campo offensiva. Numeri miseri che impongono certamente una crescita.

Eterna incompiuta dichiaravano i principali media americani dopo l’ennesima eliminazione ai playoffs. A Los Angeles sponda Clippers, si rischia di finire nel limbo che ha risucchiato Boston. Si costruisce, si perfeziona, si ha l’anno dove tutto sembra poter condurre al titolo, e puntualmente si fallisce. Di conseguenza, la campagna successiva porta a una ristrutturazione del roster, che spesso, sulla carta, ne esce indebolito.La squadra in questa stagione, visto i problemi al ginocchio occorsi a Kawhi, passa inevitabilmente dalle mani di Paul George. L’ex Pacers viene da un’annata in crescendo, culminata con numeri di tutto rispetto nel palcoscenico dei playoffs. 26.9 punti, 9.6 rimbalzi e 5.4 assist di media, trascinando la squadra fino alle prime finali di conference della sua storia. Più che alle prestazioni, il nativo di Palmdale, dovrà avere premura di ergersi a collante dell’intero di gruppo. Dimostrare quella leadership, che nei primi due anni, complice la presenza di Leonard, aveva espresso solo a sprazzi.

Accanto a lui, un altro pilastro dello schieramento losangelino, sarà Reggie Jackson, uno dei colpi più riusciti delle ultime sessioni di mercato. Arrivato come oggetto misterioso nel 2020, si è alla lunga imposto come giocatore solido e duttile, fino a prendersi la regia dei Clippers, dopo la dipartita di Lou Williams, ceduto agli Hawks. Da quel momento ha avuto una media di 18.9 punti, 3.5 assist e 3.3 rimbalzi a partita, collezionando anche 9 match oltre i 20 punti. A ciò si aggiunge una percentuale oltre l’arco, vicina al 42%. Numeri che a fine stagione gli sono valsi un rinnovo biennale da 22 milioni complessivi.

Altri profili su cui porre l’attenzione , sono quelli di  Batum, Morris e Ibaka. Il primo, giunto a LA tra le polemiche per il pesante contratto, ha progressivamente ripagato la fiducia della dirigenza, sfoderando prestazioni di buon livello, impreziosite da un 40.6% al tiro da tre punti. Anche gli altri due hanno costruito nel tentativo da oltre l’arco una delle migliori armi a disposizione. Ma a differenza del francese, le loro fortune sono derivate pure  da una arcigna difesa. Qualità evidenziate la scorsa stagione e che andranno ovviamente riconfermate.

Dando uno sguardo alle riserve, i Clippers hanno portato alla base Eric Bledsoe, che aveva già vestito la canotta biancoazzurra dal 2010 al 2013. Giocatore dalle buone doti difensive e un discreto tiro dalla media, tuttavia le precarie condizioni fisiche saranno un rebus a cui solo il tempo sarà in grado di rispondere. Pertanto è giusto per il momento attenersi alle statistiche che parlano di un’annata 2020/21 archiviata con 12.2. punti, 3.4 assist, 3.8 rimbalzi di media a partita.

Per quanto concerne gli altri: Terence Mann è un giovane di belle speranze, atteso da un ulteriore step di crescita dopo sprazzi di qualità cristallina mostrata negli scorsi playoffs. Kennard Zubac sono gregari di ottimo livello (uno apprezzabile tiratore, l’altro abile rim protector), da cui ci si aspetta una crescita sul piano mentale, componente ancora fin troppo acerba.

Ora tutto passa dalla sapiente mente cestistica di coach Lue. La precedente annata ha visto i Clippers primeggiare nel tiro da 3, chiudendo con il solido 41%. In aggiunta, la squadra guidata dall’ex allenatore dei Cavs, è stata la più cinica nei tentativi dalla lunetta: 83,9% il conto dei tiri liberi realizzati.

Come ogni creatura, anche quella messa in piedi dal gm Michael Winger, presenta dei difetti da analizzare e migliorare. Primo su tutti la media dei rimbalzi offensivi (appena 9.4 di media a partita), troppo pochi per una squadra che fa delle grandi ambizioni il suo cavallo di battaglia. A questi si aggiunge la cifra degli assist (1756, diciassettesimi in tutta la lega), che danno l’idea di come la squadra tenda ad affidarsi fin troppo all’estro delle sue star. Un maggiore giro palla darebbe più verve al sistema offensivo e una più marcata imprevedibilità.

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