Chicago Bulls preview 2021-22
- Record: 31-41 (seed #11 nella Eastern Conference)
- Arrivi: Lonzo Ball (PG), Ayo Dosunmu (PG), DeMar DeRozan (SG/SF), Alex Caruso (SG), Derrick Jones Jr (SF/PF), Alize Johnson (PF), Marko Simonovic (C), Tony Bradley (C)
- Partenze: Ryan Arcidiacono (PG), Tomas Satoransky (SG), Garrett Temple (SG/SF), Adam Makoka (SG), Denzel Valentine (SF), Al-Farouq Aminu (SF), Thaddeus Young (PF), Lauri Markkanen (PF), Cristiano Felicio (C), Daniel Thies (C)
- Possibile quintetto: Ball-LaVine-DeRozan-Williams-Vucevic
- Head coach: Billy Donovan (confermato)
- Numero chiave: 26.8, è il numero degli assist di media di squadra dei Bulls la scorsa stagione (9° in NBA) e che potrebbe salire in maniera importante con l’arrivo di un assistman come Lonzo Ball.
Dopo anni di rebuilding (decisamente poco prolifico) a Chicago si è deciso che era ora di fare sul serio. Fuori diversi progetti mai sbocciati come Wendell Carter (già scambiato a gennaio), Lauri Markkanen, Denzel Valentine… dentro giocatori che hanno già mostrato il loro valore per tirare su un roster che quest’anno non ha scuse per non centrare i playoffs. Lonzo Ball, DeMar DeRozan, Alex Caruso è tutta gente di cui si sa cosa aspettarsi, che hanno già avuto esperienze di post season (chi più e chi meno) e giocatori che alzano decisamente il livello della squadra. Questi innesti, con i già presenti Nikola Vucevic, Zach LaVine, Coby White e Patrick Williams, formeranno la colonna portante della stagione dei Bulls, nonché lo zoccolo duro in prospettiva futuro della squadra (escluso DeRozan stiamo parlando di tutti giocatori che non superano i 30 anni di età).
In attacco, dopo diverse stagioni con tanta palla in mano, finalmente potremo vedere Zach LaVine giocare tanti possessi off the ball visto l’arrivo di due ottimi portatori di palla. Questa sarà senza dubbio la chiave tattica della stagione dei Bulls. Chi porterà il pallone? In una recente intervista, Artunas Karnisovas ha detto che avere tanti giocatori che possano creare per sé e per i compagni renderà l’attacco dei Bulls più imprevedibile ed efficace. In effetti, guardando il quintetto della squadra di Chicago, escluso Williams sono tutti eccellenti trattatori di palla e dalla panchina sia White che Caruso sono giocatori che possono portare playmaking secondario a partita in corso.
Tornando al discorso LaVine, quest’anno potrebbe fare un altro (e a questo punto sarebbe definitivo) salto di qualità. Perché, se l’ex Twolves è da anni ormai la faccia della franchigia e il giocatore che porta avanti la carretta nell’Illinois, in questa stagione avrà la possibilità di dividere le responsabilità e soprattutto il possesso del pallone diventando ancora di più una minaccia per le difese avversarie. LaVine è un giocatore letale nel catch and shot, al tiro dagli scarichi e in uscita dai blocchi. Tutte situazioni poco sperimentate nelle ultime stagioni, ma che con l’arrivo una point guard come Ball potranno sicuramente aumentare. Spesso, inoltre, il numero 8 dei Bulls era costretto ad eccedere nel giocare in isolamento e in penetrazione, rischiando di diventare eccessivamente prevedibile per gli avversari. Aumentando le opzioni offensive aumenterà anche la sua pericolosità.
I nuovi arrivati, oltre che a portare un aiuto a LaVine, portano un maggiore abilità ad attaccare in transizione. I Bulls, nella scorsa stagione, ha trovato pochi punti in contropiede, sbagliando spesso la decisione e facendo errori abbastanza basilari. Contropiede che invece è un fondamentale importante nell’attacco di Donovan (dopo tanti anni con Westbrook, fa strano vedere una squadra di Donovan faticare così in transizione). Ball, Caruso e DeRozan sono tre giocatori che si esaltano in questo fondamentale e già nelle uscite di preseason abbiamo visto come in transizione i Bulls siano migliorati. Buona è già sembrata l’intesa tra LaVine e i due ex Lakers. E’ invece sembrato “meno” negli schemi, ma avrà tempo per entrarci, DeRozan.
Ultima situazione chiave (già vista nel finale della scorsa stagione), sarà quella dei lunghi sul perimetro. Oltre a Vucevic, i Bulls possono schierare da 4 o 5 Williams, Jones, Alize Johnson, Simonovic e Bradley. A parte l’ex Sixers e Jazz, stiamo parlando di lunghi mobili (anche se non troppo atletici) e con un buono/decente tiro dalla distanza. Ciò porterà le difese avversarie a portare spesso il loro centro fuori, così da liberare il pitturato per le scorribande di penetratori eccellenti come LaVine o DeRozan. Inoltre vedremo aumentare i pick and pop, anche visto la buona abilità di diversi piccoli dei Bulls di fare sia da rollante che da bloccante. I problemi principali, invece, si avranno in difesa, dove nella lista il solo Patrick Williams eccelle nella sua metà campo. Tra gli altri si passa da discreti giocatori a cosidetti “telepass” umani. I Bulls sono pieni di corpaccioni da mettere tra l’avversario e il canestro, ma solo tre specialisti in fase difensiva (Ball, Caruso e Williams) e nessun lungo è un “plus” nella sua metà campo. Questo potrebbe portare a subire tanto le squadre con lunghi dominanti.