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NBA, otto squadre vorrebbero inginocchiarsi durante l’esecuzione dell’inno nazionale

di Gabriele Melina
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Nel 2016, il quarterback dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick, si inginocchiò durante l’esecuzione dell’inno nazionale statunitense come segno di protesta. Tale gesto, rivolto fondamentalmente alla brutalità degli ufficiali di polizia operativi negli Stati Uniti, suscitò non poche polemiche da parte della NFL e dello stesso Presidente Donald Trump.

Dopo essersi inginocchiato per tre gare consecutive di stagione regolare, Kaepernick assieme a tutti coloro che replicarono quel gesto di protesta vennero multati dalla lega. Il 22 settembre del 2017, il presidente Trump dichiarò che il quarterback nativo del Wisconsin doveva essere licenziato dal suo ruolo con effetto immediato. Nel marzo dello stesso anno, diventato free agent, Kaepernick non riuscì a rinnovare il suo contratto con alcuna squadra, allontanandosi progressivamente dal mondo del football d’oltreoceano.

Pochi mesi fa, nel bel mezzo della pandemia causa Sars-CoV-2, venne adottato il gesto di inginocchiarsi come simbolo di protesta contro le discriminazioni razziali. Ad oggi, nella bolla di Orlando si discute tra alcune franchigie NBA l’utilizzo di tale metodo di opposizione durante l’esecuzione dell’inno.

NBA, otto squadre vorrebbero inginocchiarsi durante l’esecuzione dell’inno nazionale

La prossima settimana, l’NBA vedrà le ventidue squadre convocate ad Orlando prendere parte alle otto gare di stagione regolare rimanenti. Tra queste ventidue franchigie, per ora otto avrebbero preso in considerazione l’idea di inginocchiarsi durante l’esecuzione, nel pre-partita, dell’inno nazionale statunitense.

Le otto società che hanno aderito al segno di protesta sono le seguenti: Milwaukee Bucks, Los Angeles Lakers, Los Angeles Clippers, Toronto Raptors, Boston Celtics, Denver Nuggets, Utah Jazz, Miami Heat, tutte soggiornanti nello stesso hotel al Walt Disney World Resort.

Ma, secondo le regole NBA, inginocchiarsi durante l’inno è concesso, oppure è un’infrazione del regolamento? Come riportato dal commissioner della lega Adam Silver, secondo una regola alquanto datata, i giocatori devono rimanere in piedi ed in posizione eretta durante l’esecuzione dell’inno:”Credo sia presente una regola, sottoscritta probabilmente negli anni ottanta, che costringe i giocatori a mantenere la classica posizione eretta durante l’inno. Comprendo però il valore che ha una protesta in merito a ciò che sta accadendo oggi, perciò credo che affronteremo la questione il momento in cui si presenterà in modo ufficiale e concreto“.

Nonostante il commissioner non abbia espresso un punto di vista deciso sulla questione, il proprietario dei Dallas Mavericks Mark Cuban si è schierato a favore del gesto di protesta:”Se i miei giocatori decidessero di inginocchiarsi, allora sarei molto fiero di loro“.

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