Kyrie Irving ha perso la sua undicesima partita di fila da avversario dei Boston Celtics da quando ha lasciato Beantown, ma stavolta in gara 1 delle NBA Finals 2024, contava un poco di più.
Irving, come tutti i Mavs a eccezione (parziale) di Luka Doncic e PJ Washington, ha sbagliato partita. 6 su 19 dal campo, 0 su 5 da tre e 3 palle perse con -19 di plus\minus, troppo poco per il giocatore visto alle finali di conference contro i Twolves. E’ solo gara 1 e Kyrie è alla sua quarta finale NBA in carriera, troppo esperto per perdersi in un bicchiere d’acqua e nei “boo” e nei fischi del TD Garden di Boston. Fischi regolari ma stanchi, d’abitudine a un avversario rispetto cui in verità non ci si ricorda più quale sia stato il peccato capitale. E soprattutto, probabilmente non importa più.
“Non è la prima volta che perdo a Boston e gradirei non proseguire questa abitudine. Diciamo che qui hanno il mio numero, mi conoscono, I fischi e i boati? Come detto ci sono abituato, succede da anni ormai, regular season o playoffs che siano. In verità pensavo persino peggio, mi aspetto la stessa cosa in gara 2. Cercano solo di distrarmi, in fondo“.
Il rito dei fischi a Irving è ormai così stanco che già nel primo quarto, troppo preso a celebrare una tripla dopo l’altra dei Celtics, il pubblico si “dimentica” pure in qualche occasione di ululare verso la star dei Mavs. Che non intende farne ancora una questione: “Ho sbagliato i tiri non per quello, e non è una questione di tiri sbagliati e di fischi. Si tratta del nostro approccio. Io non ho giocato certo la mia miglior partita di questi playoffs, ora tocca a noi rispondere ed è questo che rende tutto così elettrizzante“.
“I suoi tiri erano buoni, non sono entrati” ha detto coach Jason Kidd di Kyrie Irving “Sia da tre che dentro l’area, non sono andati dentro. Fa parte del gioco e stasera la palla non è entrata per tanti, non solo per Kyrie“.