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NBA, come sta andando la corsa ai play-in a Est e Ovest?

di Michele Gibin
corsa play-in

Come sta andando la corsa per qualificarsi ai play-in con ancora tre settimane (gara più gara meno!) di regular season da giocare?

La non-notizia è che una delle due conference è più competitiva dell’altra per gli agognati (dipende) nono e decimo posto in classifica. La notizia è che quest’anno si tratta della Western Conference, mentre a Est i giochi sembrano fatti almeno per chi è dentro e chi è fuori. Ci arriveremo.

Western Conference

I Golden State Warriors hanno perso in casa contro gli Indiana Pacers, e gli Houston Rockets ipermotivati praticamente non perdono più. 8 vittorie di fila, di cui l’ultima esagerata per 147-119 contro gli Utah Jazz già in vacanza e con 41 punti di Jalen Green, gli uomini di coach Ime Udoka sono ora a 1.5 partite dal decimo posto di Golden State.

Gli Warriors (36-33) inizieranno ora una serie di 5 partite in trasferta di fila e di 6 delle prossime 7 fuori casa. Una serie che terminerà proprio a Houston per una sfida che potrebbe diventare un tie breaker. Sempre che Golden State sopravviva e non è scontato che accada. La buona notizia per Steve Kerr è che quest’anno la sua squadra gioca meglio e vince di più fuori casa. Ottimismo!

I Rockets non avranno partite facili sulla carta a parte quelle contro Portland e Utah, la striscia vincente è arrivata anche grazie al calendario (Spurs, Wizards, Bulls, Jazz e Blazers). Altro elemento che fa pendere la bilancia dalla parte degli Warriors. Ma solo per un pelo.

Con un paio di vittorie tempiste contro Hawks e Sixers, i Lakers hanno messo tre partite di distanza dai Rockets, e in mezzo c’è sempre Golden State. Un motivo di tranquillità maggiore per LeBron James e compagni ma attenzione ai tie breaker: i Lakers hanno un record intra-conference peggiore rispetto ai Rockets, Golden State peggiore sia rispetto a Lakers sia a Houston.

Eastern Conference

Che tristezza.

Gli Atlanta Hawks saranno costretti a giocare un’inutile partita ulteriore ai play-in nonostante un record perdentissimo (31-39), una stagione sciapa a dir poco e nella quale non hanno smembrato la squadra alla trade deadline solo ed esclusivamente perché sarà molto più conveniente farlo tra qualche mese durante la free agency. Atlanta non ha alcuna chance né alcuna intenzione di andare a riprendere i Chicago Bulls (34-37) al nono posto, i Bulls sono troppo lontani dai 76ers per pensare all’ottavo posto anche se Philadelphia da quando Joel Embiid si è fatto male vince una partita su quattro. Il che è tutto dire.

Anche lo scorso anno a Ovest, gli Oklahoma City Thunder si ritrovarono ai play-in da decimi solo perché altre squadre avevano giocato a perdere al momento giusto ancor meglio di loro. Il classico caso dell’allievo che supera il maestro. La situazione dello scorso anno nella Western Conference, e quella dall’altra parte in questa stagione, dovrebbero stimolare la NBA a introdurre un margine di partite limite entro cui disputare o meno i play-in. Onde evitare di doversi sciroppare un Hawks-Bulls che non interessa a nessuno… in primis a Hawks e Bulls.

Per fortuna c’è anche il lato positivo della medaglia, che è la corsa al sesto posto e quindi a evitarsi i play-in. Guardate quella. 

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