Punto nell’orgoglio, l’insider NBA Shams Charania di ESPN ha voluto rispondere all’agente di Jimmy Butler, Bernie Lee, che aveva bollato come “balle” il suo report sul fatto che Butler avesse una lista di destinazioni gradite via trade e gli avesse dato mandato di mettersi all’opera
Lee aveva respinto in toto il report di Charania, peraltro impreciso perlomeno nelle sue conseguenze logiche: il giornalista aveva indicato nei Dallas Mavs e nei Phoenix Suns due delle squadre interessate senza considerare che – di fatto – per le regole salariali e per la struttura salariale attuale della squadra, per i Suns è impossibile procedere a una trade così importante per un’altra star. A meno di non inserire Devin Booker o Bradley Beal nell’affare o coinvolgere una terza squadra aumentando vieppiù la difficoltà di un’operazione del genere. Status che comprende sostanzialmente anche i Dallas Mavs.
“Palo” clamoroso di Charania, che non ha potuto far molto altro che difendere – e ci mancherebbe – la bontà del proprio lavoro: “Il mio report è attendibile al 1000% e lo confermo. Sono un professionista e questo è il mio lavoro. Vengo pagato per questo e questo faccio: reporting accurato e veritiero. E’ così e non ho altro da dire“.
excusatio non petita per Shams Charania, smentito in maniera forse involontaria ma di certo (più) accurata da un suo collega a ESPN, Bobby Marks, pochi minuti dopo il suo report che citava i Phoenix Suns. Marks, esperto di salary cap e ex executive dei Brooklyn Nets da anni a ESPN, ha spiegato in un tweet come Phoenix non possa permettersi una trade per Jimmy Butler e similari. Per cui delle due l’una: o il report di Charania è sbagliato, oppure la fonte da cui Charania ha attinto non era attendibile né a conoscenza delle pieghe – neppure troppo velate, anzi – delle regole salariali NBA attuali. In ogni caso, un passo falso per l’erede naturale di Adrian Wojnarowski sull’ideale trono degli insider NBA.