Da leader e “capitan futuro” come dicevano i tifosi della Roma di Daniele De Rossi tempo fa, Tyrese Maxey non ha negato assolutamente di aver rimproverato Joel Embiid e provato a scuotere la sua squadra durante la riunione di lunedì dopo la sconfitta contro i Miami Heat, l’undicesima della stagione.
Maxey avrebbe ripreso Embiid per il suo scarso entusiasmo mostrato fin qui, e per “arrivare sempre in ritardo alle attività della squadra“. Lavata di capo che la giovane guardia dei Sixers ammette: “Si, volevo farmi sentire, sentivo che dovevo farlo perché volevo far sapere a tutti che siamo migliori di come sembriamo adesso, in campo. C’erano parecchie cose da dire, è così. Ci siamo detti ciò che dovevamo e ora dobbiamo trovare il modo di andare avanti con la nostra stagione, tutti qui sappiamo che cosa c’è in gioco. E tutti sono feriti nell’orgoglio (…) quando riceviamo un pugno dovremmo reagire, è una lotta. Ma noi non l’abbiamo ancora fatto, a Miami siamo semplicemente andati giù ed è qualcosa che non possiamo più permetterci di fare“.
Tyrese Maxey, che è fuori da due settimane per un infortunio muscolare e potrebbe tornare in campo tra pochi giorni, si è ritrovato per le prime partite della stagione senza Joel Embiid e Paul George, entrambi fermi, e le sue percentuali al tiro e i numeri ne hanno risentito: 27.6 punti di media ma col solo 40% dal campo e appena 3.9 assist di media, prima dello stop per un problema muscolare. Nel frattempo sono tornati in campo George e Embiid, e dalla prossima settimana i Sixers avranno il loro roster finalmente al completo, anche se le condizioni fisiche e l’atteggiamento di Embiid sono fonte di preoccupazione.