Nel pantano generale che ha avvolto la travagliata stagione dei Los Angeles Lakers, l’unica consolazione che un tifoso gialloviola può avere, venendo a vedere le partite della squadra, è quella di poter vedere un signore di 37 anni che sta giocando una delle miglior stagioni in carriera a livello individuale e che continua a dominare e a volare con un’energia di un ventenne.
Alla fine la franchigia è sempre sulle spalle di LeBron James, e non potrebbe essere altrimenti. Anche perché nelle ultime due vittorie ottenute dalla squadra il re ha sempre realizzato almeno 50 punti. Sicuramente questo è un bene per lui, che dimostra ancora una volta come un fenomeno assoluto rimanga per sempre, ma sottolinea una grave mancanza d’identità da parte del resto del team, che, senza le super prestazioni di LeBron, non riesce ad andare da nessuna parte. Russell Westbrook continua a fare malissimo, realizzando stanotte solamente 5 punti, tirando con un 2 su 11 dal campo e beccandosi anche qualche fischio dai tifosi. Gli unici a contribuire alla vittoria oltre al re sono i più giovani, ovvero i soliti Malik Monk, Talen Horton-Tucker, Austin Reaves e Stanley Johnson. E anche Frank Vogel si sarà accorto che, meno i veterani stanno in campo, e più la squadra riesce a produrre, soprattutto in termini di spaziature e concretezza. Tutto ciò testimonia il fallimento totale della società nel muoversi sul mercato oltre all’incapacità di produrre un supporting cast stabile, efficace ed adatto al sistema gioco.
one hell of a sequence here from LeBron pic.twitter.com/yS9TjApQFP
— Rob Perez (@WorldWideWob) March 12, 2022
Ma, tornando al match di questa notte, i Lakers battono gli Wizards per 122-109, trascinati da un LeBron James in stato di grazia e disputando una delle miglior prestazioni della stagione. Dagli spalti della Crypto.Com Arena a fine partita è partito naturalmente il coro di MVP, MVP! Il numeri 6 ha chiuso il suo match tirando in totale con un memorabile 18 su 25 (72.5%) e con un 6 su 9 dall’arco. Numeri paurosi e che spazzano via record su record.
James infatti è diventato il primo giocatore over 30 a segnare almeno 50 punti in due partite consecutive in casa, e ha inoltre raggiunto Rick Barry al sesto posto nella classifica delle gare in carriera totali (14). Oramai il re è spinto a giocare solamente per frantumare nuovi record, e ogni giorno dimostra sempre di più i segni della sua onnipotenza. “Per me è un onore regalare serate simili ad una storica franchigia” dichiara LeBron a fine partita “i tifosi sanno quando la squadra gioca bene e quando male, ed io voglio dare a loro l’opportunità di godersi serate memorabili come questa”. Un altro fattore vale la pena considerare. Quando LeBron è in panchina, i Lakers subiscono quasi sempre un parziale aperto dagli avversari. Ed anche stanotte, durante il terzo periodo erano sotto di nove, con gli Wizards trascinati dall’ex Kyle Kuzma. Ma poi, con il ritorno in campo del re, la ruota ricomincia a girare per il verso giusto e i padroni di casa riprendono in mano il filo del match.
Il numero 6 inoltre segnerà ben 12 punti consecutivi, con delle giocate una più bella dell’altra. Prima il suo classico flurry, poi una tripla dal logo e infine uno spin elegante e raffinato. A fine partita sia gli avversari che i compagni approfittano per fargli i complimenti. “Quest’uomo ha messo a referto 50 punti per la seconda volta in pochi giorni” dichiara Talen Horton-Tucker, autore di una buona partita e dell’assist decisivo per la tripla di James che ha messo in ghiaccio il match “io non volevo crederci ed ancora dentro di me sento una voce che dice: ma come cavolo è possibile?! Aveva già realizzato 47 punti, non potevo non passargli la palla, doveva arrivare a 50″.
Witnessing greatness ? @KingJames pic.twitter.com/krOWb2TerE
— SportsCenter (@SportsCenter) March 12, 2022
La cosa che stupisce è che stanotte LeBron ha prodotto una della prestazioni più complete e solide della sua carriera, contribuendo in tutto e per tutto. Ha segnato dal mid-range, è volato a canestro più volte per schiacciare, ha tirato da 3 con una sicurezza mostruosa ed ha avuto anche il tempo per aiutare in difesa. L’apporto che quest’uomo riesce a dare in una squadra ormai alla deriva è semplicemente mostruoso, e questa prestazione resterà a mio avviso negli archivi storici della NBA. “Nella lega non c’è nessun giocatore che a questo punto della carriera gioca come lui” dichiara Frank Vogel “tutto ciò è semplicemente memorabile”.