Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Lillard, stoccata a Portland: “Non volevano più le stesse cose e non me l’hanno detto”

Lillard, stoccata a Portland: “Non volevano più le stesse cose e non me l’hanno detto”

di Michele Gibin

Dato che tutto tace da Portland e da Miami, è Damian Lillard a parlare, anche nella veste del suo alter ego Dame DOLLA in tour promozionale del suo ultimo disco, “DON Dolla” uscito quest’estate.

Dame è stato ospite nelle ultime ore di due podcast, Back of Figg e It Is What It Is, ha parlato della sua richiesta di trade di luglio, del suo rapporto con Portland, delle sue aspirazioni a 33 anni e con una carriera alle spalle, e anche… dei Golden State Warriors che sono la squadra della sua nativa Oakland, ma per i quali “non giocherei mai, perché dovrei andarci?“.

Il passaggio su Golden State è quello destinato a fare i titoli di giornale (giusto, Sky?), sebbene non sia altro che una reprise di ciò che Lillard ha sempre pensato dell’equilibrio competitivo nella NBA e della tendenza moderna dei giocatori a coalizzarsi per vincere assieme. Qualcosa che Dame “rispetta” ma a cui non vuole rassegnarsi. “Gli Warriors? Rispetto quello che hanno realizzato negli ultimo 8-9 anni, e io vengo da lì, è casa per me. Ma non potrei mai fare parte di una cosa così. Hanno già vinto 4 titoli, che cosa andrei a fare di più? Non avrebbe senso e non lo farei mai. Piuttosto preferisco perdere ogni anno“.

Per esempio, io non avrei fatto come Kevin Durant nel 2016” ha continuato Lillard parlando della decisione di KD di andarea a Golden State dopo alla fine della stagione 2015-16 “Aveva appena perso contro di loro, e gli Warriors avevano già vinto senza di lui. Personalmente no, non lo avrei fatto“.

Damian Lillard ha parlato di argomenti più concreti e ribadito la sua richiesta di trade e le sue motivazioni: “Arriva un punto in cui non puoi passare da idiota (…) io non devo più provare nulla a nessuno, l’ho già fatto e ne sono convinto“, poi la stoccata ai Trail BlazersIo ho sempre pensato che non ci saremmo mai raccontati falsità tra di noi e l’ho sempre sostenuto con tutti. E arriva un giorno in cui io sto ancora a questa regola, e tu? Vuoi ancora le stesse cose? E’ come se questo non fosse più il codice secondo cui vuoi vivere, e quando questo accade le cose non possono più essere come erano prima. Ti trovi a non volere più le stesse cose e me lo dimostri. E quindi, noi non vogliamo più la stessa cosa“.

In un mondo perfetto, passerei tutta la carriera a Portland…“.

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