Una delle regole che i giocatori NBA hanno dovuto rispettare durante la quarantena post sospensione della stagione a metà marzo, era il divieto di allenarsi in strutture private e diverse dai centri di allenamento delle squadre di appartenenza.
Ragioni sanitarie ovviamente, per evitare che gli atleti potessero rischiare di contrarre il coronavirus in una situazione difficile da monitorare, in molti casi lontano dalle facility dei team delle città in cui giocano.
Non è un segreto però che tanti giocatori abbiano aggirato tali divieti, tentando di tenersi in forma in un periodo di accessi vietati o limitatissimi alle palestre. Ad aprile ad esempio, C.J. McCollum dei Portland Trail Blazers aveva “spifferato” su alcuni suoi colleghi, senza fare nomi, e spiegando come fosse una cosa comprensibile.
Shams Charania di The Athletic aveva poi rivelato che alcuni giocatori dei Los Angeles Lakers, tra cui LeBron James, avevano sfruttato delle strutture “terze” per allenarsi assieme, in tutta sicurezza ma tecnicamente in barba ai divieti della NBA.
Un segreto di Pulcinella, come diremmo in Italia, confermato anche dal super veterano J.J. Redick, oggi ai New Orleans Pelicans, ospite di Bill Simmons nel suo podcast. Redick e Simmons hanno citato la casa-palestra di tal Steven Jackson a LA, imprenditore che possiede una perfetta replica del parquet dello Staples Center a Bel Air: “Sui Lakers, ho sentito che c’è questo signore (Jackson, ndr), che ha un campo da basket replica dello Staples Center, con tanto di spogliatoi, sauna e palestra, a casa sua a Bel Air… anche io ci ho giocato in passato. Credo proprio che qualcuno lo abbia utilizzato, niente è apparso sui socia network ovviamente, a Los Angeles non è una novità ritrovarsi lì per giocare“.
Le squadre si ritroveranno al completo dal 23 giugno, per i primi allenamenti individuali e i test, prima della partenza per Orlando. Nei giorni scorsi hanno come prevedibile fatto discutere le immagini di una partitella di allenamento cui hanno preso parte anche LeBron James e Ben Simmons, puntualmente girate in lungo e in largo via social. Per i due, così come per gli altri, niente mascherina anche durante le pause di gioco a bordo campo, e distanziamento sociale… così così.
La NBA ha si vietato gli allenamenti in strutture non idonee per gli atleti, ma non ha mai parlato di sanzioni nei suoi vari memorandum diffusi nelle scorse settimane, ed è quindi impossibile che Simmons, LeBron ed altri atleti “pizzicati” in quelle che tecnicamente sarebbero state delle violazioni, non verranno puniti.
LeBron and Ben Simmons at a recent open run ?
(via @graydientLA, @LucNewton) pic.twitter.com/vFfP116gUZ
— SportsCenter (@SportsCenter) June 19, 2020