I New Orleans Pelicans travolgono per 125-93 i Los Angeles Lakers alla Crypto.com Arena e trovano una vittoria importantissima per la loro rincorsa ai play-in della Western Conference, mentre i gialloviola vengono sommersi – di nuovo – dai fischi del pubblico di casa.
Boati che iniziano a piovere nel terzo periodo, in cui i Lakers subiscono 44 punti e non mostrano nemmeno più la volontà di reagire a una stagione in cui sin dall’inizio è andato tutto storto, sia in termini di tenuta fisica di un roster vecchio, che di gioco.
Jonas Valanciunas, l’ex Brandon Ingram e CJ McCollum hanno vita facile nel secondo tempo, mentre i Lakers affondano una palla persa dopo l’altra. Saranno ben 23 a fine partita, 7 per un Russell Westbrook ormai anacronistico in campo in una squadra priva di tiratori davvero pericolosi. 7 su 34 da tre punti per LA che sparacchia senza convinzione, l’atteggiamento di LeBron James (32 punti e 6 rimbalzi con 23 tiri), che si innervosisce e scrolla capo e spalle a ogni errore difensivo o di lettura, appesantisce ancor di più l’aria.
I Los Angeles Lakers (27-33) sono al momento una delle peggiori squadre della Western Conference, persino peggiori di team come OKC Thunder o Portland Trail Blazers la cui stagione è terminata da tempo, per la classifica. I Pelicans non fanno altro che attaccare con pazienza aspettando l’inevitabile “buco” difensivo, una mancata rotazione o una distrazione, per due punti facili. CJ McCollum è ancora una volta il miglior scorer con 22 punti, Valanciunas si mangia i lunghi dei Lakers con 19 punti e 10 rimbalzi, per l’ex di giornata Brandon Ingram ci sono anche 8 assist.
L’altro ex di giornata, Anthony Davis, è di nuovo seduto in panchina in abiti civili, infortunato. Il suo rientro è atteso per la seconda metà di marzo, quando però sarà probabile i Lakers non avranno più nulla per cui giocare davvero.
“Per stasera non ho risposte“, commenta LeBron James “Parliamo sempre del futuro e di come sistemare le cose, e chissà cosa potrà accadere. Ma stasera, da metà secondo quarto al terzo, non ci sono risposte. I Pelicans stanno giocando bene, hanno battuto Phoenix e oggi ce le hanno suonate“.
Russell Westbrook, ormai più aggressivo nelle risposte alle domande in conferenza stampa che in campo, reagisce ai fischi della Crypto-com Arena nei suoi confronti e di quelli della squadra: “I boo? Li lascio lì dove sono, io a casa ho la mia bella famiglia, se (i tifosi, ndr) vengono qui per fischiare, possono anche starsene a casa, non mi danno alcun fastidio (…) e neppure la squadra, non è qualcosa di cui dovremmo preoccuparci“.
“La realtà ora è che sullo scouting report pre partita delle nostre avversarie c’è scritto solo: giocare più duro di loro. E sta funzionando, almeno finché non dimostriamo di avere abbastanza determinazione da impedirlo“.