Un anno fa, ormai, Kobe Bryant, commentò con queste parole il rigore del training camp dei Los Angeles Lakers nel primo anno da capo allenatore di Bryan Scott: “Questa è la serie di corse più lunghe che ho fatto in carriera e di sicuro, non ho mai fatto così tanto allenamento in NBA”.
Dopo queste parole, ben si sa come andò a finire la stagione di Kobe. Poco più di 35 partite giocate prima dell’operazione alla spalla; non fu l’unico, però, ad alzare bandiera bianca in quella amara stagione e gli fecero compagnia Steve Nash, Julius Randle, Nick Young, Xavier Henry e Ronnie Price, stabilendo il record di maggior numero di partite perse a causa di infortuni. Non proprio lo stendardo che ogni franchigia vorrebbe esporre insomma.
Scott ha invece pensato che per poter sopperire alle varie sfortune della squadra e alla minor resistenza dei suoi giocatori, il raddoppio degli allenamenti nella preseason sia la soluzione da intraprendere. “Puoi dirmi che hanno sempre le gambe stanche, ma per me è solo una scusa” ha commentato ai microfoni di ESPN Baxter Holmes in relazione alla penosa statistica del 29% al tiro nella partita persa lunedì per 71 – 90 contro Utah Byron
“Non mi importa necessariamente delle gambe stanche nella preseason – ha continuato – “Penso che tutto ciò per cui stiamo lavorando ora, ci verrà ripagato più avanti. Ho dei ragazzi che hanno le gambe stanche e logore, ma tutta la corsa ci servirà per entrare meglio nella preparazione fisica e penso che nel mese di dicembre/gennaio tutto ciò verrà ripagato.”
Se non altro Scott ha detto che vorrebbe far lavorare più duro i suoi ragazzi, in relazione a quanto correvano gli avversari: “Da quanto ho visto, dobbiamo lavorare di più sulle transizioni dopo le esecuzioni; devono solo combattere la fatica solo accettandola e se ci riescono, diventeranno anche più forti mentalmente”.
Per NBA Passion