Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti La stagione NBA 2024-25? Il paradiso per quelli che “si tira solo da tre”

La stagione NBA 2024-25? Il paradiso per quelli che “si tira solo da tre”

di Michele Gibin

In questo inizio di stagione NBA 2024-25 i detrattori dello stile di gioco dall’altra parte dell’oceano ne hanno avuti, di argomenti.

In due giornate consecutive, Dallas Mavs e Golden State Warriors hanno siglato il nuovo record per tiri da tre punti realizzati in una singola partita con 48 triple a bersaglio, in una gara terminata 143-133 per Dallas. 24 ore prima era toccato a Chicago Bulls e Charlotte Hornets entrare nella storia della lega, anche se contromano siglando il nuovo primato per tiri da tre punti sbagliati in una partita, con 75 (!). Chicago ha chiuso con 14 su 51 da tre (27.5%), Charlotte con 8 su 46 (17.4%) grazie a un Brandon Miller ispiratissimo con 3 su 15 dalla lunga distanza.

Contro gli Utah Jazz, che hanno finito per prenderne 140 senza neppure far finta di provarci, James Harden ha segnato 41 punti con 7 su 11 da tre e 24 punti nel solo primo quarto di una partita imbarazzante, in cui il Barba e Norman Powell hanno passeggiato sul red carpet della “difesa” di Utah. I Clippers hanno segnato 44 punti nel primo quarto e 81 punti nel primo tempo. E ancora, i Miami Heat hanno perso per 125-124 ai tempi supplementari contro i Detroit Pistons e esibendosi in una sessione di tiro al piccione notevole: 12 su 43 dall’arco (27.9%) con un Tyler Herro capintesta da 4 su 17 totale e un solo tiro libero tentato in 41 minuti. Dall’altra parte Detroit di triple ne ha segnate 20 su 40 totali, una messe inenarrabile per una squadra come i Pistons che hanno pure trovato una tripla doppia omerica di Cade Cunningham da 20 punti con 11 rimbalzi e 18 assist.

E ancora, i Boston Celtics che fanno largo uso del tiro da tre e lo fanno fin troppo bene, si sono distinti per una partita recente contro i Memphis Grizzlies in cui la metà sostanziale dei tentativi dal campo (105) sono stati triple: 60 con 18 canestri e prove da 1 su 10 per Jayson Tatum e 4 su 17 di Jrue Holiday che nel post partita si è semplicemente spiegato con “ero libero e tiravo“.

La stagione 2024-25 sarà ricordata, se prosegue così e non c’è motivo di non pensarlo, come un giro di boa, o un tornante della storia se preferite, in cui in 10 anni giusti giusti si è passati dai 32 tiri da tre punti a partita degli Houston Rockets (era il 2014-15), primi per triple tentate nella lega, ai 30.2 tentativi dei Denver Nuggets di oggi, ultimi nella NBA. Il proverbiale cane che si morde la coda è finalmente riuscito a acchiapparsela, verrebbe da dire.

E se i 51.1 tentativi da tre a partita dei Celtics sono frutto di un basket veloce, corale e che programma di creare così tanti tiri per i tanti buoni tiratori a roster. Oppure se i 41.6 tentativi degli Warriors sono un’evoluzione dello stile di gioco che essi stessi hanno inventato e i 40 tiri a partita dei Twolves il frutto (anche) dei progressi individuali di Anthony Edwards, lo stesso non si può dire di altre squadre che ritroviamo in alto nella “speciale classifica”.

Due squadre materasso come Chicago Bulls e soprattutto Charlotte Hornets non fanno altro che correre e scagliare tiri da tre punti. Charlotte è terza per tiri da tre con 43.0 a partita e 18esima per percentuale (35%), Brandon Miller ha sviluppato una curiosa allergia verso i tiri liberi (ne tenta appena 3 a partita) e in compenso si prende più triple di Steph Curry, Jayson Tayum, Anthony Edwards, Luka Doncic e Damian Lillard. LaMelo Ball spara oltre 12 tiri da tre a partita, peraltro con la peggior percentuale in carriera.

Victor Wembanyama è alto 221 cm senza contare le braccia, e si sta prendendo 8.9 tiri da tre a partita con il 33%. Percentuale aggiustata dopo un inizio tragico per il francese, che di tiri liberi nel frattempo se ne guadagna 3.9 a gara e che piglia meno rimbalzi rispetto allo scorso anno.

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