Kyrie Irving potrà tornare quanto meno ad allenarsi con i Brooklyn Nets al centro di allenamento della squadra, la città di New York ha riconosciuto il HSS Training Center dei Nets come “edificio commerciale privato“, e pertanto escluso dall’obbligo cittadino di vaccinazione per l’accesso ai luoghi pubblici al chiuso, per i residenti maggiori di 12 anni.
Irving non potrà comunque, allo stato attuale delle cose, giocare le partite in casa al Barclays Center senza vaccino. Il giocatori non si è allenato con i compagni da lunedì, dal ritorno della squadra a Brooklyn, dopo una settimana di training camp a San Diego, e come spiegato da coach Steve Nash, sarà difficile rivederlo in campo in preseason: “Non lo vediamo da una settimana, di fatto, saremo cauti. Non vogliamo correre rischi di infortuni, c’è decisamente del lavoro da fare“.
“Almeno si potrà allenare“, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Kevin Durant “Naturalmente noi lo vorremmo presente senza limiti, lo vogliamo qui per gli allenamenti, le partite in casa, in trasferta, le sedute di tiro e tutto il resto. Speriamo la situazione si risolva“.
I Brooklyn Nets rischiano comunque di ritrovarsi senza Kyrie Irving quasi del tutto, a inizio stagione. Il 19 ottobre Durant e compagni debutteranno contro i Bucks a Milwaukee, quindi giocheranno contro i 76ers a Philadelphia. Dopodiché, ci saranno ben 6 partite in casa di fila, tra cui quelle contro Miami e Atlanta, fino al 4 novembre. Partite che Kyrie Irving non potrà giocare.
“Questa nuova decisione è appena arrivata” così Nash “Chissà che non ne arrivino altre, magari (Irving, ndr) potrà giocare anche in casa? Oppure al contrario non potrà neppure più allenarsi? Vedremo cosa accadrà (…) non ci sono precedenti e si vive un po’ alla giornata, oggi la pandemia crea tutti questi scenari diversi. Il fatto che Kyrie possa tornare ad allenarsi con i compagni è però una cosa positiva (…) prima di rivederlo in campo in partita però, occorre fare un certo tipo di lavoro ad alta intensità, un po’ come quando si torna da un infortunio, ci sono gli stessi test da superare“.
Da non vaccinato, Irving andrà incontro alle trattenute di stipendio autorizzate dalla NBA per i giocatori che si ritroveranno a saltare partite perché non in regola con le norme sanitarie locali in materia di Covid e vaccino. Un punto delicato su cui la direttrice esecutiva del sindacato NBPA dei giocatori ha promesso battaglia. Irving potrebbe lasciare sul tavolo circa 380mila dollari a partita saltata (1\91.6esimo del suo stipendio annuo).
