Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBrooklyn Nets NBA, Kyrie Irving organizza la resistenza: “Non saremo più sfruttati”

NBA, Kyrie Irving organizza la resistenza: “Non saremo più sfruttati”

di Michele Gibin
Kyrie Irving

Kyrie Irving e Avery Bradley, a capo del fronte del “No” alla ripresa della stagione NBA a Orlando, Florida, in un clima di tensioni sociali mai sperimentato in epoca recente negli Stati Uniti, hanno diffuso un comunicato in cui spiegano le loro ragioni.

Unity and Change“, uniti per il cambiamento è l’appello dei due veterani che chiedono ai colleghi di fare fronte comune in un momento storico importante, ed in cui l’azione forte di un gruppo di atleti ricchi e famosi potrebbe rivelarsi decisivo per mettere pressione alla politica USA.

La posizione netta di Irving si era palesata venerdì scorso, quando la star dei Brooklyn Nets ha organizzato una serie di call conference per radunare attorno a sé i colleghi. La neonata “coalizione” a guida Irving-Bradley non cita espressamente la possibilità di non scendere in campo a Orlando, ma chiede a gran voce un segnale forte e senza precedenti della comunità degli atleti professionistici USA.

Un piano, quello del fronte, che prevede anche riforme di ampio respiro nella NBA, e che tocca l’impiego e le priorità di investimento delle risorse economiche della lega, ed un impegno netto di tutte le sue parti – atleti, commissioner e proprietari e NBPA – per applicare pressione politica per il cambiamento e la giustizia sociale.

“Basta sfruttamento” il duro comunicato di Kyrie Irving

Siamo un gruppo di uomini e donne di squadre e discipline diverse, e che sono di solito rappresentati come avversari. Abbiamo scelto di mettere da parte il nostro ego per unirci e chiedere onestà da parte di tutte le parti in causa in questo momento difficile“, così nel comunicato.

Noi, Nativi americani e caraibici, afroamericani, donne e uomini che per lavoro intrattengono il mondo, continueremo ad usare la nostra voce e la nostra piattaforma per chiedere un cambiamento positivo nel mondo. Siamo ad un punto di svolta in cui, come comunità, possiamo unirci -UNIRCI – e muoverci come un sol uomo. Abbiamo bisogno dell’appoggio e della solidarietà di tutti. Siamo una comunità che è stata oppressa per 500 anni, le nostre proprietà intellettuali, le nostre capacità e competenze usate e sfruttate da quelle persone che dovrebbero ‘proteggerci e servirci’ (to protect and seve, ndr). Ne abbiamo avuto abbastanza!

Non accetteremo più che le ingiustizie razziali vengano ignorate nella nostra comunità, non ce ne staremo in silenzio quando si parlerà della nostra salute e benessere economico, e non ignoreremo le condizioni economiche che prima di oggi ci hanno impedito di prendere decisioni così forti“, prosegue il lungo comunicato “Non ci limiteremo a giocare e tacere per distrarci da cosa è davvero questo sistema: uno sfruttamento (use and abuse, ndr). Siamo madri, padri, figli, leader, e tanto altro ancora. Qual è il nostro obiettivo? Unità e cambiamento“.

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