La madre di Vanessa Bryant, vedova di Kobe Bryant, ha fatto causa alla famiglia Bryant per il supposto mancato pagamento di anni di servizio in qualità di “assistente”, e chiede che la famiglia rispetti gli impegni a suo dire presi nei suoi confronti.
La signora Sofia Urbieta Laine ha specificato nelle 48 pagine del documento di citazione in giudizio che Kobe Bryant si sarebbe preso l’impegno di sostenere a vita la donna. “Cosa che purtroppo non è stata possibile, e da quel momento Vanessa Bryant sta facendo di tutto per cancellare la promessa di Kobe“, si legge nella citazione riportata dalla stampa USA.
Accuse cui Vanessa Bryant ha risposto, spiegando come alla madre fu concesso di vivere senza spese in una delle proprietà della famiglia a Newport Beach (Los Angeles), ma che tali promesse di sostentamento a vita non siano mai esistite. “Su mia richiesta, le è stato fornito il supporto che le serviva, ora però (la madre, ndr) sta chiedendo arretrati per una parcella da 96 dollari l’ora per aver lavorato – sostiene lei – 12 ore al giorno per 18 anni alla cura dei suoi nipoti. La realtà e che in passato ha solo lavorato per qualche ora come babysitter quando le nostre figlie maggiori erano piccole“.
Le richieste della donna, spiega Vanessa Bryant, sono state quantificate in ben 5 milioni di dollari e una casa e auto di proprietà. La madre di Vanessa ha sostenuto in una intervista in TV di alcuni mesi fa di essere stata allontanata dalla casa dei Bryant contro la sua volontà, fatti negati dalla vedova del campione dei Lakers.
Kobe Bryant e la figlia 13enne Gianna Maria sono morti lo scorso 26 gennaio in un incidente aereo a Calabasas, California, assieme ad altre 7 persone. Kobe verrà inserito postumo nella James Naismith Basketball Hall of Fame nel maggio 2021.