Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Klay Thompson, non per soldi… ma per denaro

Klay Thompson, non per soldi… ma per denaro

di Michele Gibin

Per Klay Thompson non era una questione di soldi… oppure si nella sua decisione di lasciare i Golden State Warriors in free agency dopo 13 anni e 4 titoli NBA.

Thompson firmerà con i Dallas Mavericks, finalisti NBA nel 2024, un contratto di 3 anni e 50 milioni di dollari minore rispetto alle cifre cui era eleggibile (e che si aspettava) con gli Warriors, dopo aver preso atto che Golden State non gli avrebbe concesso ciò che da regole salariali gli spettava.

Tecnicamente, Thompson sarebbe stato eleggibile per un rinnovo di 4 anni su base di 120 milioni di dollari. Decisamente troppi per un giocatore di 34 anni e con due infortuni gravi alle spalle, e in comprensibile calo di rendimento. E soprattutto troppi per le finanze dei Golden State Warriors il cui mercato nella off-season 2024 è tutto improntato nel limare ogni dollaro sulla luxury tax e evitare il temuto “second tax apron” a quota 178 milioni di dollari di monte stipendi. E con già il contratto di Andrew Wiggins sul groppone, per Klay Thompson a certe cifre non c’era più spazio.

Il contratto che Klay firmerà coi Mavs rispecchia il valore NBA oggi di Klay Thompson, e il 5 volte All-Star raggiungerà una squadra forte, con un’altra superstar come Luka Doncic e che avrà una chance di andare fino in fondo di nuovo nella Western Conference. Tanto di cappello a Klay per aver accettato quella che resta comunque una riduzione di ingaggio, sebbene minore rispetto a quella che avrebbe dovuto accettare andando ai Lakers o ai Clippers.

La questione economica, di vil danaro, Klay Thompson l’avrebbe però fatta pesare eccome con i suoi Warriors, come ha raccontato anche Richard Jefferson, oggi opinionista per ESPN e telecronista, e in passato compagno di squadra dell’ormai ex Golden State agli inizi della carriera. Jefferson ha raccontato un breve scambio di battute con Thompson risalente a dicembre 2023.

Non l’ho mai raccontata prima per rispetto verso Klay, ci siamo incrociati in ascensore un giorno, era sotto Natale, e io gli ho chiesto come andasse. Poi gli ho consigliato di restare sereno. E lui mi ha detto: di’ loro (agli Warriors, ndr) di darmi i miei soldi. Ed era a Natale, c’era lì un giocatore che ha vinto 4 titoli NBA e non m’importa quanti soldi Golden State gli avesse già dato, Thompson gliene ha fatti guadagnare non so quanti di più, valgono miliardi oggi. E non solo grazie a Steph Curry, anche grazie a Klay Thompson, loro hanno cambiato il Gioco assieme e ribaltato la franchigia, assieme. Per cui Klay ha ragione a essere arrabbiato“.

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