Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Klay Thompson assolve Green: “Le espulsioni? Sei un giocatore d’altri tempi”

Klay Thompson assolve Green: “Le espulsioni? Sei un giocatore d’altri tempi”

di Michele Gibin
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Klay Thompson è stato l’ospitone di turno del podcast di Draymond Green, suo compagno di squadra e di vittorie in oltre 10 anni ai Golden State Warriors.

Klay & Dray hanno chiacchierato di diversi temi, e ricordato tempi migliori di quelli in cui ora navigano gli Warriors che hanno appena strappato un decimo posto a Ovest, e che potranno giocare la post-season solo grazie ai play-in. Thompson ha anche accennato alla free agency imminente, al termine della stagione corrente, e ha detto la sua sui problemi comportamentali e disciplinari di Green, che ha collezionato sospensioni e multe in 18 mesi.

Su quest’ultimo tema, quasi come fosse una seduta d’analisi, Draymond Green ha chiesto al compagno Klay di essere “brutalmente onesto” nella sua risposta.

Sai cosa? Sei un giocatore di un’altra epoca” ha risposto Thompson “La NBA di oggi non è quella di 20, 30 o 40 anni fa. All’epoca, ogni sera c’era da fare a botte, era tutto più fisico. Oggi è cambiato tutto, noi giocatori ci conosciamo tutti, ci vediamo sempre, il nostro mondo è piccolo. Io ho sempre saputo che le tue intenzioni sono buone, sei uno dei più grandi vincenti nella storia del nostro sport. E questo va oltre a ogni statistica possibile (…) hai una delle percentuali di vittorie in carriera tra le più alte. E quando non ci sei, noi perdiamo un pezzo“.

Io e Steph Curry siamo due bravi ragazzi, forse pure troppo. Ma senza di te non avremmo mai avuto la libertà di fare ciò che abbiamo fatto in campo. E quando tu non giochi è come se la nostra corazza avesse un buco, un punto debole. E bello grosso. Tutti si rilassano un po’ di più, gli altri fanno i grossi, si battono i pugni sul petto, e noi siamo senza il nostro motore. Ma la realtà è che ne abbiamo passate talmente tante, siamo saliti in cima, scesi e risaliti e ora abbiamo un’altra chance e stiamo ancora lottando“.

Una bella assoluzione con formula piena, come era lecito attendersi. Draymond Green ha giocato sole 53 partite in questa stagione, accumulato 20 partite di sospensione e 4 espulsioni per proteste e atti violenti in campo, come l’aggressione alle spalle di Rudy Gobert, afferratto al collo durante una rissa tra Warriors e Timberwolves, e il pugno rifilato a Jusuf Nurkic dei Phoenix Suns mentre i due lottavano per la posizione in post basso. Contro gli Orlando Magic una settimana fa, Green è stato espulso per doppio fallo tecnico dopo appena 4 minuti di gioco.

Klay Thompson sarà free agent nell’estate 2024, e la questione sul suo rinnovo di contratto a Golden State è delicata. Klay è eleggibile per un’estensione pluriennale da minimo 123 milioni di dollari in 4 anni (fino a un massimo di 222 milioni, stimati) ma a 34 anni e con una storia di infortuni gravi, si tratta di cifre davvero impegnative per gli Warriors, che per gratificare uno dei giocatori più importanti della storia della franchigia potrebbero dover ristrutturare il proprio salary cap agendo su altri contratti.

Klay Thompson ha già reso nota la volontà, a certe condizioni economiche, di restare a Golden State. “Si, voglio restare qui ma darò la priorità al mio benessere (…) se inizio ora a pensare al 1 luglio e alla free agency, non mi faccio un buon servizio. Io so che ho ancora tanto basket da giocare“.

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