Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Kings, è notte fonda. KO anche ad Atlanta, Barnes: “Tutti fanno career high contro di noi”

Kings, è notte fonda. KO anche ad Atlanta, Barnes: “Tutti fanno career high contro di noi”

di Carmen Apadula
Harrison Barnes

Avete mai provato un mix di frustrazione, rabbia, imbarazzo e delusione? Se la risposta è no, potete farvi spiegare da Harrison Barnes il cocktail di emozioni che ha provato mercoledì sera dopo la quinta sconfitta di fila dei Sacramento Kings.

Sacramento guardava alla partita di mercoledì come a un’occasione per combattere e rifarsi velocemente dopo l’umiliante sconfitta di martedì contro i Boston Celtics, avvenuta con ben 53 punti di svantaggio

Nonostante avesse iniziato con la giusta energia, Sacramento ha poi finito per cedere nella State Farm Arena, di fronte agli Atlanta Hawks, perdendo per 121-104. Sacramento aveva anche iniziato in maniera aggressiva, piazzando un 33-21 di parziale nel primo quarto, ma quel vantaggio non è durato a lungo. Infatti i Kings hanno poi concesso agli Hawks di segnare ben 46 punti nel solo secondo quarto, perdendo completamente il controllo della partita.  

“Penso che abbiamo iniziato la partita nel modo giusto” ha detto il capo allenatore Alvin Gentry, dopo la brutta sconfitta. “Stavamo andando bene, muovevamo la palla. Ho pensato che, per come abbiamo giocato, potessimo provare a vincere la partita. Poi nel secondo quarto abbiamo sbagliato un paio di tiri, ci siamo allontanati da quello che stavamo facendo e siamo diventati un po’ stagnanti. Non si possono concedere 46 punti in un solo quarto e poi aspettarsi di vincere. Non importa che tipo di vantaggio hai. Sparirà”.  

Harrison Barnes ha segnato 28 punti mercoledì, tirando con il 50% dal campo e con il 60% da oltre l’arco, che però si sono rivelati inutili per la squadra, facendolo amareggiare non poco. Quando poi gli è stato chiesto cosa crede che la squadra necessiti ora, lui ha risposto: “Coerenza, ecco di cosa abbiamo bisogno” ha detto a NBC Sports Bay Area, dopo la partita. “Abbiamo dimostrato che possiamo mettere insieme certi pezzi, e anche un buon numero di vittorie di fila. Dove sembriamo sempre crollare è nella gestione dei vantaggi. Nel primo quarto, non si può ottenere un vantaggio e poi allontanarvisi. E per noi deve esserci innanzitutto  coerenza sul lato difensivo. È quello che ci permetterà di uscire e fare bene quello che facciamo. Ma non abbiamo marcato nessuno. Tutti quelli contro cui stiamo giocando, stanno ottenendo massimi di carriera. E finché non teniamo costantemente sotto controllo il lato difensivo del campo, non importa quanti punti segniamo”.

A peggiorare la situazione è anche l’infortunio di Terence Davis, che ora starà fuori a tempo indeterminato, a causa di alcuni problemi al polso destro, subiti martedì sera contro i Boston Celtics. Coach Gentry ha detto, prima del match contro gli Hawks, che lo staff medico del team sta “esplorando ogni tipo di trattamento” per Davis, vittima di una brutta caduta contro Boston, riportando danni ai tendini del polso.

Davis era molto importante per il team, soprattuto in questo momento di difficoltà, viaggiando con una media di 10.4 punti a partita. “Ho pensato che stesse giocando davvero bene per noi” ha detto Gentry. “Stava attaccando il canestro, il che è un’opportunità per far intervenire gli altri”.

Per non farci mancare nulla, anche il centro Chimezie Metu ha saltato la partita di mercoledì, a causa di un infortunio al ginocchio.

Ma c’è qualcuno che continua a pensare positivo, e quel qualcuno è Davion Mitchell, che mercoledì ha segnato 20 punti e tirato con un 47% dal campo e un 44.4% dalla profondità.

Mitchell non ha potuto negare la realtà dei fatti ma, nonostante non sia riuscito ad aiutare la sua squadra a vincere nella zona in cui è cresciuto, dopo la sconfitta ha voluto portare una visione positiva della situazione. “È sicuramente difficile per noi” ha detto. “Ma abbiamo un grande gruppo di ragazzi che si è riunito, ci siamo detti che siamo una famiglia, che dobbiamo stare insieme e non dobbiamo lasciare che questo ci distrugga. Ma è sicuramente dura, si vede. A nessuno piace perdere. Ma dobbiamo solo continuare a giocare e cercare di vincere la prossima partita”. 

Mitchell ha poi parlato di cosa abbia provato giocando ad Atlanta. “È una benedizione” ha detto. “Giocare davanti alla mia famiglia, davanti ai miei amici, nella mia città natale. Sono venuti tutti nel palazzetto per mostrarmi il loro sostegno. È stato bello poterli vedere dopo la partita”. 

Sacramento avrà ora qualche giorno per rivalutare la situazione, e sabato potrà cercare di porre fine alla sua striscia di sconfitte nella partita contro i Philadelphia 76ers. Al momento i Kings possiedono un record di 18 vittorie e 32 sconfitte, buono solo per il tredicesimo posto della Western Conference.  

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