È tutto cominciato in quel di Tokyo, estate 2021. Olimpiadi in Giappone, squadra olimpica di basket degli Stati Uniti, Damian Lillard e Jerami Grant sono compagni di nazionale. Alla fine del viaggio vinceranno entrambi la medaglia d’oro. Ma per il futuro dei Portland Trail Blazers è stato importante quanto successo lungo il percorso.
I due infatti instaurano una bella relazione durante la loro convivenza: mangiano insieme, si siedono vicino nei pullman e parlano molto. La stella di Portland comincia ad apprezzare l’impegno e la competitività di Jerami Grant, che all’epoca aveva appena concluso il suo primo anno di tre anni di contratto a 60 milioni di dollari in quel di Detroit.
Già in quei giorni Lillard pressava Grant sul poter intavolare una trade che lo portasse nell’Oregon, come poi ha affermato lui stesso: “Toccai lo schienale della sui sedile. E ne parleremmo. Del tipo: “Dobbiamo farlo”.
Durante quell’estate l’allora GM dei Blazers, Neil Olshey, ascoltò i desideri di Lillard cercando di portare Grant a Portland. Ma il giocatore avrebbe voluto passare almeno un altro anno a Detroit, pensando di dover onorare almeno un altro anno di quel contratto così oneroso. Intanto però l’amicizia fra i due continuava ad infittirsi.
“Sapevo che l’avremmo preso“, ha detto Lillard. “Questa volta, sapevo che l’avremmo fatto. Probabilmente… beh, non probabilmente… ho parlato con Grant più di qualsiasi altro giocatore in quel periodo. E non si parlava sempre e solo di reclutarlo, gli parlavo sempre di più. Sapevo che era qualcosa che voleva fare e sapeva quanto volevo che si facesse. Quindi, onestamente, non ho mai avuto dubbi che sarebbe successo“.
Infatti, a luglio di quest’anno, il nuovo GM, Joe Cronin, lo ha realizzato: Portland ha scambiato una scelta del primo turno del 2025 e una scelta del secondo turno nel 2025 e nel 2026 con Detroit per Jerami Grant.
Da lì in poi sappiamo come si sono evolute le cose. Portland ha acquisito un giocatore completo e duttile, sia offensivamente, ma soprattutto difensivamente. Negli ultimi tre anni la squadra di Lillard&co ha avuto rispettivamente la 27ª, 29ª e 29ª difesa della NBA. Attualmente invece è 6ª, con 109.7 punti concessi per 100 possessi. Questo grazie soprattutto alla capacità di Grant di poter difendere su chiunque, anche sulle point guard. Coach Chauncey Billups, infatti, ha calcolato che Grant sia stato assegnato al playmaker avversario in 11 o 12 delle 13 partite giocate.
“Ci permette di fare delle scelte in difesa che penso qualsiasi squadra vorrebbe avere la possibilità di fare“, ha detto Billups. La sua agilità e atletismo hanno permesso alla squadra di eliminare molte delle debolezze difensive passate.
In attacco, invece, Jerami Grant è diventato la miglior ala dei Blazers da quando LaMarcus Aldridge li ha lasciati nel 2015. Grant ha infatti una media di 20,7 punti, tirando il 49,7% dal campo e il 46% da 3 punti (29 su 63). Ha segnato 37 punti a Dallas e 30 a Phoenix, dove ha anche segnato il buzzer-beater della vittoria, così come a Sacramento, con il canestro decisivo.
Ora i Trail Blazers sono primi ad Ovest con un record di 9-4 e Lillard non potrebbe essere più soddisfatto di aver contribuito a portare un grande giocatore e un grande amico nella sua squadra. “Nell’NBA, non ci sono molti giocatori come lui“, ha detto Lillard. “Riesce a dare così tanto alla nostra squadra. Tutti vogliono fare l’All-Star Game, vogliono dimostrare che possono fare di più e ottenere contratti sempre migliori, lo senti e lo vedi. Con lui sta funzionando tutto e rimane sempre se stesso.“