James Harden è stato espulso nel terzo di gara 3 della serie tra i suoi Philadelphia 76ers e i Brooklyn Nets, vinta dai Sixers per 102-97, per un fallo flagrant II commesso ai danni di Royce O’Neale.
Harden ha colpito O’Neale all’altezza dell’inguine con il braccio sinistro, dopo una partenza in palleggio contro l’ala dei Nets che dopo il colpo è crollata a terra. Gli arbitri hanno fischiato il fallo e una volta consultato l’instant replay, per voce del capo terna Tony Brothers hanno comunicato l’espulsione per la star dei 76ers, incredula.
Il punteggio era sull’80-76 Brooklyn, James Harden aveva già giocato 29 minuti e segnato 21 punti con 4 assist e 5 rimbalzi. Accolta malissimo sia da Harden che da coach Doc Rivers e Joel Embiid la sua espulsione, giudicata eccessiva. Lo stesso Barba dopo la gara e rassicurato dal 3-0 nella serie per Philadelphia, ha parlato di scelta “inaccettabile” da parte degli arbitri.
Quella dell’ex Rockets non è stata l’unica espulsione della partita. I Nets, già in difficoltà sotto canestro contro Joel Embiid, hanno dovuto rinunciare negli ultimi 9 minuti di una partita in equilibrio a Nic Claxton, che si è fatto cacciare per doppio fallo tecnico dopo aver cercato platealmente di provocare Embiid dopo una schiacciata.
Claxton aveva ricevuto un passaggio sul pick and roll da Cam Johnson e aveva schiacciato a due mani sulla testa di Embiid, e ha pensato bene di esibirsi, con fallo tecnico già a carico, in un evidente “taunting” verso il centrone dei Sixers. Talmente evidente che l’arbitro, ancora Tony Brothers, ha fischiato e espulso per somma di tecnici il lungo di Brooklyn. Per Nic Claxton fino a quel momento 18 punti con 8 su 9 al tiro e 4 rimbalzi, il punteggio era di 87-81 Nets.
Senza il loro centro titolare i Nets hanno finito per segnare soli 15 punti nel quarto periodo e hanno perso l’opportunità di riaprire la serie. Con Harden negli spogliatoi ci hanno pensato Tyrese Maxey, Tobias Harris e De’Anthony Melton a supportare un Joel Embiid da soli 14 punti (5 su 13 dal campo) e 10 rimbalzi. Per Maxey 25 punti finali.
Nel primo quarto anche Embiid si era visto fischiare un flagrant I, per aver scalciato da terra Claxton dopo un canestro di quest’ultimo. Il centro di Brooklyn aveva cercato di “passare sopra” a Embiid alla Allen Iverson contro Tyronn Lue, e Joel ha scalciato in reazione al gesto. Ne è nato il consueto capannello di giocatori, arbitri e coach a separare i due gruppi e evitare guai peggiori.
Nel post partita, James Harden ha parlato a lungo della sua espulsione: “E’ la prima volta che mi capita, io non sono un giocatore sporco e non l’ho colpito nelle parti basse. Lui era proprio addosso a me e io ho reagito con una giocata di basket, non l’ho certo colpito così forte da farlo crollare a terra come avete visto. E’ inaccettabile, siamo ai playoffs e succedono cose molto peggiori di queste, non penso neppure fosse un fallo (…) niente gomiti, non ho neppure allargato il braccio“.
Gli arbitri hanno giudicato come “eccessivo e non necessario” il contatto di Harden con O’Neale e optato per il fallo flagrant II.
Nel post gara, coach Jacque Vaughn si è chiesto come mai anche Joel Embiid non sia stato espulso come Harden per il calcio rifilato a Claxton: “Non ho mai visto nulla del genere, uno scalcia verso un altro giocatore proprio nelle parti più delicate e poi può andare avanti a giocare come se nulla fosse. E’ stata una giocata intenzionale“. Joel Embiid ha a sua volta replicato, spiegando come la tattica dei Nets dall’inizio della serie sia quella di provocarlo: “Mi prendono alla schiena, le gambe, ginocchia, cercano sempre il contatto… e nessuno le vede mai. Ma va bene così“.
I Brooklyn Nets sono ora sotto per 0-3 nella serie, svantaggio che nessuna squadra NBA ai playoffs è mai riuscita a rimontare vincendo poi la serie. In gara 4 i Sixers potranno già chiudere i conti al Barclays Center.
Joel Embiid ha giocato 38 minuti seppur non al meglio, a causa di un infortunio alla caviglia sinistra rimediato già nel primo quarto.