Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBrooklyn Nets NBA, i Nets deragliano contro i Kings e Harden sbotta: “Basta chiacchiere”

NBA, i Nets deragliano contro i Kings e Harden sbotta: “Basta chiacchiere”

di Gabriele Bozzetti
james harden

La legge di Murphy dice: “se qualcosa può andare storto, lo farà”, e per quanto pessimistica, a volte, è la realtà, chiedere ai Brooklyn Nets.

Doveva essere la stagione della consacrazione per un gruppo, almeno per le tre star, costruito per vincere, e invece stanotte contro dei Sacramento Kings, che arrivavano da un parziale di 2-12 nelle ultime 14 partite, è arrivata la 5° sconfitta consecutiva.

La sentenza dice 112-101 per i Kings e doccia fredda per i Nets in trasferta californiana. Tra i diversi problemi nella notte spicca James Harden con soli 4 punti in 37 minuti giocati. Male anche Irving che mette a referto solo 14 punti con 3 rimbalzi e 1 assist. Il migliore è Nicolas Claxton, per lui doppia doppia da 23 punti e 11 rimbalzi.

James Harden: ”Finora abbiamo parlato troppo”

Dopo la partita, James Harden è stato intervistato dai giornalisti di ESPN e ha esternato tutta la sua preoccupazione riguardo la squadra.

“Credo che abbiamo parlato anche troppo. È arrivato il momento di andare in campo e giocare in modo consistente. Non possiamo passare continuamente da momenti in cui giochiamo bene, a momenti in cui giochiamo davvero male. Abbiamo bisogno di trovare consistenza tra le partite, è ciò che ci serve più di ogni altra cosa, come squadra.”

Dall’inizio della stagione sono stati tanti i problemi che non hanno permesso ai Nets di esprimersi al massimo delle loro capacità e possibilità. L’infortunio di Durant, il lavoro part-time di Irving, la mancanza di un rendimento adeguato di Harden e il resto del roster il più delle volte insufficiente. La sensazione è che senza Durant si faccia davvero fatica dal punto di vista offensivo. Dall’altro lato del campo, quello difensivo, si hanno sempre avuto molti problemi, perciò se la difesa non funziona e l’attacco neppure si fa presto a perdere molte partite. “Houston, we have a problem!”

Sapete meglio di me che ci sono diverse situazioni da risolvere sia dentro che fuori dallo spogliatoio, cose che non ci hanno permesso di rendere al massimo. Non possiamo fare altro che impegnarci e andare avanti, dobbiamo sforzarci, abbassare la testa e continuare a spingere. Spesso le cose possono risultare frustranti o difficili, ma è nella forza del gruppo riuscire a trovare una soluzione tutti insieme.” ha concluso Harden.

Anche coach Nash ha voluto ribadire l’importanza di giocare al massimo con costanza: “Il nostro obbiettivo è quello di migliorare sempre”, ha detto Nash. “Durante le ultime due partite e nel primo tempo di stasera stavamo migliorando. Stavamo facendo le cose come ci si aspetta. Ma nel secondo tempo non abbiamo fatto nulla offensivamente. Ma penso che i nostri ragazzi siano stati bravi a mantenere la concentrazione”.

L’infortunio alla mano limita i piani di Harden e dei Nets

Era dalla stagione 2010\11, quando James Harden usciva ancora dalla panchina per gli Oklahoma City Thunder, che il Barba non chiudeva una partita con appena 4 punti a referto. Un 2 su 11 al tiro, 0 su 5 da tre e zero tiri liberi, la partita di Harden di stanotte è una delle peggiori nella sua carriera.

Certo, la sua condizione fisica non è delle migliori, Harden aveva saltato la partita contro Denver per un problema al bicipite femorale e quella con Golden State per un infortunio alla mano, stringendo i denti per esserci contro Phoenix ma crollando stanotte a Sacramento.

È successo… probabilmente qualche settimana fa”, ha detto Harden. “Mi faceva già male, ma ci stavo giocando sopra. Devo averlo peggiorato in palestra. La mattina dopo mi sono svegliato e non potevo muovere la mano. Ora va meglio, devo solo andare avanti”.

Con Durant out, Harden non al 100% e Irving assente il più delle volte la situazione in chiave stagione si complica notevolmente per Brooklyn, ora a una partita e mezza dai play-in. Se l’anno scorso ci ha pensato il piedone di Durant a negar loro la vittoria alle semifinali di conferenze, quest’anno il problema, di questo passo, è anche solo arrivarci a giocarsi i playoffs.

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